Gli elefanti hanno sconfitto le aquile. La Costa d’Avorio ha battuto 2-1 la Nigeria di Victor Osimhen, una delle squadre superfavorite per la vittoria finale, nella finale di Coppa d’Africa che si è disputata domenica sera, 11 febbraio, ad Abidjan in Costa d’Avorio. Gli elefanti, questo il soprannome della nazionale ivoriana, alzano al cielo il terzo trofeo della loro storia (i due precedenti sono nel 1992 e nel 2015).

Come nelle favole – Una vittoria che ricorda il miracolo della Danimarca agli europei del 1992, vincitrice dopo essere stata ripescata a causa dell’esclusione della Jugoslavia, ma ancora di più quello del Portogallo nel 2016 sempre agli Europei, campione dopo essersi qualificato come miglior terza nel suo girone. La nazionale arancione, nonostante i molti campioni in squadra come Frank Kessie (ex Milan, ora all’Al-Ahli) e Sebastian Haller (Borussia Dortumund), era arrivata terza nel suo girone dietro a Guinea Equatoriale e Nigeria. Questo aveva provocato la cacciata dell’allenatore, il francese Jean-Louis Gasset, sostituito ad interim da Emerson Faé, 40enne, ex nazionale ivoriano e membro dello staff tecnico di Gasset, in attesa di trovare un nuovo tecnico per rifondare la squadra. Però la Costa d’Avorio riesce a qualificarsi come ultima terza (delle 4 entrate agli ottavi) e Faé guida gli elefanti ad un trionfo inaspettato: sconfitti ai rigori i campioni in carica del Senegal, battuto 2-1 il Mali ai tempi supplementari, superata per 1-0 la DR Congo e conquistato il trofeo 2-1 contro la Nigeria.

La partita – Davanti alle 60mila persone dello Stade Olympique Alassane Ouattara, tra cui il presidente della Fifa Gianni Infantino e l’ex campione ivoriano Didier Drogba, va in scena una partita ricca di emozioni e dominata dalla nazionale di casa. Al 38° il colpo di scena: calcio d’angolo per la Nigeria, la palla si impenna su una respinta e il capitano delle super aquile Troost-Ekong salta più in alto di tutti e insacca la palla in rete. Si va all’intervallo sul punteggio di 0-1, con un un totale di 9 tiri a 2 per la nazionale ivoriana. Nella ripresa, la squadra di Faé, spinta anche dal pubblico, continua ad attaccare sulle fasce con Gradel e Adingra. Al 61° la Costa d’Avorio, sempre da calcio d’angolo, pareggia i conti grazie a Kessié (complice anche un’uscita a vuoto del portiere nigeriano). Il gol che consegna il titolo agli elefanti viene segnato all’81° dal giocatore simbolo di questa favola, Sebastian Haller: il 29enne, guarito da un tumore ai testicoli due anni fa, anticipa tutti sul primo palo e segna il vantaggio. Poco dopo, triplice fischio e la festa per la la Costa d’Avorio può incominciare.

Nazione in festa – «Lunedì 12 febbraio è dichiarato festivo non lavorativo e retribuito». Queste la parole del presidente della Costa d’Avorio Alassane Ouattara. Il trionfo inaspettato ha fatto esplodere di gioia la nazione costiera africana. Le persone sono scese in strada e hanno ballato per tutta la notte, suonando i clacson delle auto e le vuvuzela, degli strumenti musicali usati dai tifosi del calcio. «La forza del gruppo e la nostra mentalità ci ha aiutati a vincere la partita», ha detto man of the match della finale Adingra, «abbiamo avuto dei momenti difficili ma ci siamo salvati, anche se non è stato facile. Il nostro popolo merita questa vittoria perché è stato al nostro fianco anche quando molti pensavano che fossimo morti».