Su Malaga il cielo è blu, anzi, «sempre più blu». Sulle note di Rino Gaetano, inizia la festa. La squadra di Filippo Volandri, composta da Jannik Sinner, Matteo Arnaldi, Lorenzo Sonego, Simone Bolelli e Lorenzo Musetti, vince la coppa Davis, dopo 47 anni, battendo l’Australia. È iniziato il risorgimento italiano, guidato dal barone rosso: Jannik Sinner.
La sfida- Un punto per volta, un set point alla volta. Fino alla palla decisiva. Quella che l’australiano Alex De Minaur sbaglia, indirizzandola lungo il corridoio, ma fuori dalla linea del campo. E lì l’opera è completa. Il tabellone segna 6-3, 6-0. Il sorriso di Jannik Sinner si accende in un sollievo. Dopo la vittoria di Arnaldi contro Alexei Popyrin al terzo set, a un passo dal gradino più alto del podio, l’altoatesino non poteva sbagliare. Sinner si era già trovato faccia a faccia con De Minaur. Nel 2019 aveva vinto la terza edizione delle Next Gen Atp Finals proprio contro “il ragazzo di Sidney”. E ad agosto di quest’anno l’aveva ritrovato dall’altra parte della rete per il Master 1000 a Toronto. In pochi set, in entrambi i casi, l’altoatesino aveva chiuso la partita. Sul campo di Malaga la terza sconfitta per il tennista australiano contro il giovane ventiduenne. Non solo De Minaur, ma anche Djokovic. Dopo Torino, dove Sinner prima aveva vinto e poi perso contro Novak, a Malaga si è ripreso la rivincita buttando fuori la Serbia dal torneo. Dopo il match di ieri, l’altoatesino, numero 4 al mondo, sembra avere tutte le carte in regola per soffiare il primo posto nel ranking mondiale al campione Novak Djokovic.
La festa- «È una vittoria particolare e speciale. Sapevamo di avere un ottimo gruppo già da un paio d’anni. […] Siamo contenti di alzare questa coppa», ha detto Sinner dopo il match che ha portato lui e gli azzurri nella storia. È la seconda volta che l’Italia vince il titolo. La prima è stata nel 1976, con la squadra guidata da Adriano Panatta che al Corriere della Sera commenta così la nuova vittoria: «Mi odierei se avessi un sentimento di gelosia nei confronti di questi ragazzi. Io ho fatto quello che dovevo fare quasi cinquant’anni fa, adesso tocca ai giovani». Il 21 dicembre gli azzurri sono attesi al Quirinale dal Presidente Mattarella.