Federico Di Marco e Edin Dzeko dopo il gol al 15′. (Foto Ansa / Roberto Bregani)

Un gol che sfonda la rete di San Siro e arriva dritto a Roma, dove si terrà la finale di Coppa Italia. A segnarlo è Federico Dimarco, che coglie al volo l’assist di Nicolò Barella e decide il risultato di Inter-Juventus. Partita chiusa al 94′ sull’1 a 0. Fuori dai giochi la Juventus. Proiettata all’Olimpico la squadra di Simone Inzaghi, che giocherà la finale per la seconda volta di fila.

La partita – Novantaquattro minuti pieni di occasioni mancate, traverse, movimenti lenti. Il gol decisivo arriva al quindicesimo ed è lì che tutto finisce. L’Inter ha preso profondità. Barella ha voglia di assist, tocca la palla e trova Dimarco, che la imbuca da esterno spiazzando Perin. Così, l’Inter porta a casa una vittoria che sa già di Coppa Italia. Quel Barella aveva il piede carico dall’inizio, quando ha tirato un cross da trequarti cercando Lautaro o Dzeko, senza trovare lo spazio vincente. Dopo il gol di Dimarco, i nerazzurri ci riprovano al 66′. Dumfries tira di taglio ma Lautaro non arriva in tempo e sfuma la possibilità di un raddoppio. Due minuti dopo, escono Dzeko e Barella, sostituito per un dolore alla coscia. Entrano Lukaku e Brozovic, da loro nessuna azione decisiva. Pochi i tentativi della Juve: due di Kostic al 34′ e intorno al 40′, un altro al 77′ con Di Maria che tira accentrandosi. Onana le para tutte. Due le ammonizioni: Locatelli al 58′ e Mkhitaryan al 92′. Quattro i minuti di recupero. Per Dimarco è il quinto gol di stagione, nonché il quarto assist di Barella. «Gli farò un regalo», ironizza il difensore e centrocampista dell’Inter.

Il commento – Considerato l’uomo decisivo, Dimarco ha segnato un gol che nessuno ha visto arrivare e anche lui ha faticato a spiegare. «L’importante è che sia entrata», ha detto a fine partita ai cronisti, «sono emozioni che mi porterò dietro per sempre». Il nerazzurro è arrivato alla semifinale dopo un mese e mezzo di pubalgia. «Non ce la facevo più», ha raccontato, «ora sto bene al 100% e sono pronto per questo finale di stagione». Soddisfatto anche Simone Inzaghi, che dice: «È stata una bellissima partita, abbiamo meritato la finale nell’arco delle due partite, volevamo tornare a Roma». In conferenza stampa, invece, Massimiliano Allegri arriva spento. «Nel primo quarto d’ora sembravamo addormentati», dice il tecnico della Juve, «dovevamo fare meglio in fase offensiva, tirare di più in porta». Contestata la sostituzione di Kostic, l’uomo più pericoloso per l’Inter, uscito poco dopo la fine del primo tempo. Secondo un retroscena svelato dalla Gazzetta, ci sarebbero stati momenti di tensione negli spogliatoi, con un Allegri furioso. Secondo quanto riportato dal giornale sportivo, l’allenatore bianconero avrebbe usato parole forti contro il dirigente interista Dario Baccin, sceso in campo all’andata dopo l’espulsione di Handanovic e Lukaku. Nel mirino, poi, ci sarebbero stati anche Beppe Marotta, ex collega di Allegri alla Juve e tutta la squadra nerazzurra. «Dobbiamo arrivare davanti a loro in campionato, non dobbiamo mandarli in Champions», avrebbe detto negli spogliatoi.

Verso la finale –  Allo stadio Olimpico di Roma l’Inter arriverà il 24 maggio. A contendere il titolo ci sarà chi passerà il turno tra Fiorentina e Cremonese. Favorita è la Fiorentina, reduce dallo 0-2 firmato a Cremona. Niente però sembra scontato. La Cremonese ha voglia di riscatto e punta alla finale come unica ancora di salvezza per non retrocedere in B. Mentre l’Inter si prepara a una doppia sfida, la semifinale di Champions league con derby il 10 maggio e la finale di Coppa Italia, per Fiorentina-Cremonese il calcio d’inizio sarà giovedì 27 aprile alle 21.