«Fateci rappresentare il nostro Paese», è questo l’ennesimo appello lanciato dalla donne afgane. Questa volta a parlare è Nazifa Amiri, giocatrice della nazionale di cricket: è l’unico sport permesso dai talebani, ma solo per gli uomini. Quello che chiedono le giocatrici è che la comunità internazionale permetta loro di entrare in campo. Speravano di partecipare almeno alla Coppa del mondo femminile, in corso dal 10 al 26 febbraio in Sud Africa. Il loro appello è rimasto però senza risposta da parte dell’International Cricket Council (ICC).

L’appello di Nazifa Amiri – «Voglio dire all’ICC di darci un’opportunità, solo una», aveva chiesto Amiri a nome di tutte le sue compagne in un’intervista rilasciata a Sky news. È una situazione paradossale quella vissuta dalle giocatrici afgane della nazionale di cricket, la maggior parte scappata in Australia dall’insediamento del governo talebano. Mentre in Sud Africa si svolge la Coppa del mondo femminile di cricket, lei e la squadra sono costrette a guardare uno sport che nel loro Paese gli è stato vietato. Continuano ad allenarsi in terra straniera e in una delle patrie del cricket ma il board internazionale non le ha mai contattate. Eppure, è anche grazie alla squadra femminile che la nazionale maschile afgana è diventata, nel 2017, un membro dell’ICC: «Sono riusciti a entrare con la prospettiva di fare progressi sull’integrazione femminile», ha sottolineato Amiri.

La decisione di Cricket Australia – L’unica reazione a supporto dello sport afgano femminile è arrivata dall’Australia. Cricket Australia ha deciso di annullare le partite di marzo contro la nazionale maschile afgana a seguito della scelta del governo di Kabul di proibire alle donne l’accesso alle università, nonché ai parchi e alle palestre. La decisione è stata presa di concerto con il governo australiano impegnato nel «sostenere lo sviluppo dello sport tra le donne». Provvedimento accolto in maniera positiva anche da Amiri che alla BBC ha dichiarato: «Per la prima volta capiranno come ci sentiamo». Il riferimento è alla squadra maschile che, rivela Amiri, non le ha mai supportate.

La reazione della nazionale maschile – La prima levata di scudi è stata del giocatore afgano più famoso al mondo, Rashid Khan, con un tweet polemico: «Il cricket è l’unica speranza per il Paese. Tenete la politica fuori da tutto questo». È l’unico sport non vietato dai talebani ed è considerato uno sfogo per tutta la popolazione oltre che un modo per unire il Paese: «È come se facessero un torto a tutti», spiega Ashmatullah Shahidi, giocatore della nazionale.