Galliani insultato e scortato nella tribuna d'onore del "Franchi"

Tre giornate di squalifica a Raimondi dell’Atalanta «per avere, al 46° del secondo tempo, a giuoco fermo, colpito con un pugno al volto un calciatore avversario». Altrettante per il suo compagno di squadra Carmona, reo di aver «colpito con un pugno al volto un componente della panchina aggiuntiva avversaria». Altre tre a Balotelli per il “c… guardi” rivolto all’assistente di porta Doveri durante la partita con la Fiorentina. In tribuna d’onore al “Franchi”, poi, quattro “gentiluomini” (tra cui uno di 72 anni) hanno ricevuto il Daspo. La serie A si risveglia più nervosa e incattivita dopo le partite dell’ultimo turno. Il comunicato del Giudice Sportivo è un bollettino di guerra: 17 squalificati, di cui sette appartenenti alla stessa squadra.

Sul campo, o forse sarebbe meglio dire sul ring, vince ai punti l’Atalanta, con tre squalificati. Oltre ai già citati Raimondi e Carmona, anche Cigarini si è beccato una giornata per «avere al termine della gara spinto con veemenza, con entrambe le mani al petto, un calciatore avversario». Nella zuffa da saloon del post partita, l’Inter ha perso anche la gara dei colpi proibiti. I ragazzi di Stramaccioni possono “vantare” solo il comportamento di Schelotto «aggressivo e intimidatorio nei confronti di un calciatore avversario». Anche la Lazio può celebrare i suoi campioni. Radu, Biava e Lulic fuori per una giornata: Petkovic non avrà a disposizione mezza difesa titolare per la gara con la Juventus.

Balotelli come Ibrahimovic, poi. Dalle mani si passa agli insulti verbali. L’attaccante svedese si rivolse in quel modo a Vera Spadini, giornalista Sky, a termine di un Lecce-Milan. Galliani in quell’occasione riuscì a rimediare facendo recapitare alla giornalista un mazzo di rose. Questa volta l’amministratore delegato difficilmente potrà ridurre le tre giornate di squalifica che impediranno a Balotelli di scendere in campo con il Napoli ( e probabilmente anche con la Juve).

Se il campionato è entrato nella sua fase decisiva e rende nervosi i giocatori, figurarsi i tifosi sugli spalti. Lo spaccato dell’Italia pallonara sta tutta nei quattro signori con tessera Vip che hanno insultato, e cercato di avvicinarsi, a Galliani durante Fiorentina-Milan. Fabio Colzi (44 anni), Simone Vivarelli (50 anni), Luciano Pedini (72 anni ed ex presidente della Pallacanestro Firenze) e un altro uomo ancora non identificato, sono stati raggiunti da altrettanti Daspo: due di un anno e gli altri di tre. La Fiorentina si è subito affrettata a prendere le distanze da queste persone, dichiarando che non erano ospiti della società. Ma sul campo e sugli spalti la legge è uguale per tutti, anche di fronte a un torto arbitrale.

Luigi Caputo