Una punizione esemplare che ha fatto discutere. L’allenatore della Roma Rudy Garcia è stato squalificato per due giornate per avere tenuto una “condotta aggressiva e intimidatoria nei confronti di uno steward”. Il francese avrebbe aggredito un addetto alla sicurezza all’uscita dal campo. Lui ha negato tutto e ha fatto sapere di voler querelare lo steward, e diversi opinionisti hanno giudicato il provvedimento ingiusto perché basato solo sulla testimonianza dell’uomo. In ogni caso, l’allenatore giallorosso può consolarsi. In quanto a comportamenti poco professionali, dentro e fuori dal campo, in serie A ha predecessori illustri.
Mourinho e le manette
Il gesto più eclatante negli ultimi anni porta la firma del portoghese José Mourinho. Nel febbraio 2010 l’allenatore dell’Inter mimò le manette all’indirizzo dell’arbitro Tagliavento, colpevole di aver espulso due giocatori nerazzurri nell’arco di pochi minuti. Dopo la partita furono date diverse interpretazioni al gesto: secondo alcuni voleva dire “l’Inter è prigioniera di una volontà superiore”. Per altri si trattava di un diretto invito ad arrestare l’arbitro. La giustizia sportiva decise per la seconda lettura e squalificò il portoghese per tre giornate.
Mazzone e la corsa sotto la curva
Un allenatore molto amato anche per il suo carattere acceso è Carlo Mazzone. Il tecnico romano, veterano del calcio italiano, perse il controllo il 30 settembre del 2001 durante un incontro tra Atalanta e Brescia. Mazzone, che sedeva sulla panchina bresciana, ricevette insulti e provocazioni da parte dei tifosi bergamaschi per tutta la partita. Così, dopo una rete di Roberto Baggio, reagì correndo fin sotto la tribuna avversaria ed insultando i sostenitori. La sfuriata gli costò l’espulsione, ma lui non si pentì. “È ora di finirla, non si può accettare tutto”, commentò. “Chi sbaglia paga, e se ho sbagliato pagherò”. Il video della corsa di Mazzone divenne famoso, sul web è ancora cliccatissimo.
Baldini e il calcio nel sedere
Suscitò meno simpatia Silvio Baldini, allenatore del Catania, quando nel 2007 colpì con un calcio il suo collega Mimmo Di Carlo. La scena fu più comica che altro. Baldini, espulso per proteste, si attardava nel lasciare il campo e Di Carlo lo invitò a togliere il disturbo. La reazione di Baldini, e il tentativo di placcarlo da parte dell’arbitro, furono immortalati in un’altra immagine divenuta virale. Una brutta trovata che costò al tecnico un mese di squalifica.
Delio Rossi e i pugni a Ljajic
Di una reazione violenta a bordo campo si rese protagonista anche il riminese Delio Rossi. Il 2 maggio 2012 la Fiorentina allenata da Rossi stava perdendo contro il Novara e rischiava addirittura di retrocedere in serie B. Il tecnico viola decise di togliere dal campo il serbo Ljajic, che andando verso la panchina fece un applauso polemico. Ne nacque uno scambio di insulti che portò alla rabbiosa reazione del tecnico a suon di pugni e strattoni. Per Rossi la conseguenza fu grave: squalifica e licenziamento. Il caso finì poi in tribunale. Il padre di Ljajic denunciò Rossi, che a sua volta chiese un risarcimento alla Fiorentina. Normali follie del calcio italiano, Garcia si abitui in fretta.
Simone Gorla