Il fischio d’inizio sarà domenica 20 novembre alle 13 ora locale, le 17 in Italia. I padroni di casa sfideranno l’Ecuador aprendo i mondiali in Qatar 2022 allo stadio Al Bayt. Tra le 32 squadre in gara fino al 18 dicembre non c’è l’Italia di Roberto Mancini, che non si è classificata ai Mondiali per la seconda volta di fila. A poche ore dalla prima partita, però, divide la scelta di ambientare il campionato in Qatar.

I favoriti – Secondo le previsioni, la Francia, campione in carica dal 2018, sembra destinata a passare il girone da prima. Tra le grandi favorite ci sono anche Brasile, Argentina, Portogallo, Inghilterra, Germania e Spagna. Per il titolo di capocannoniere, tutti guardano a Harry Kane, centravanti dell’Inghilterra, e all’attaccante Kylian Mbappé. I tifosi non perdono d’occhio nemmeno il francese Karim Benzema, l’argentino Lionel Messi, il portoghese Cristiano Ronaldo, il brasiliano Neymar e il belga Romelu Lukaku. Secondo le previsioni matematiche di BCA Research il 18 dicembre sarà un testa a testa tra Messi e Ronaldo.

“Il bacio Mondiale” di Andrea Villa a Torino (Ansa)

Le polemiche sui diritti –  Più che sul calcio l’attenzione adesso è sui diritti. La scelta del Qatar come nazione ospitante ha generato contrasti su vari livelli: dalla libertà di espressione all’ambiente. Nel paese arabo, l’omosessualità è punita con il carcere e le bandiere arcobaleno sono vietate negli stadi. Intervistato dall’emittente tedesca Zdf, l’ambasciatore dei Mondiali Khalid Salman ha parlato dell’omosessualità come di «un peccato e un danno mentale». Salman ha poi specificato che i tifosi stranieri «dovranno accettare le regole» del Paese e di voler evitare «problemi con i bambini che vedono i gay». Queste dichiarazioni hanno portato il comitato organizzatore della Coppa del Mondo a interrompere l’intervista. La comunità internazionale ha chiesto scuse ufficiali, mentre al Borussia Dortmund, in Germania, la curva ha esposto striscioni contro i mondiali in Qatar. Anche diverse celebrità non parteciperanno in nome della libertà di espressione. A Torino, lo street artist Andrea Villa ha affisso per le strade il bacio tra Thierry Henry e Cr7 con lo slogan “Hanno FIFA dei gay”.  Harry Kane e altri calciatori vogliono indossare una fascia arcobaleno in campo, ma non si sa ancora se gli sarà permesso farlo.

Le ombre sui lavoratori – Le associazioni denunciano poi lo “sfruttamento” dei lavoratori migranti in Qatar. Un anno fa, un’inchiesta del Guardian ha rivelato che 6.500 operai stranieri sarebbero morti in circostanze legate alla costruzione dello stadio di Doha. Il numero è una stima, e riguarda i lavori avviati dal 2010, anno in cui il Qatar ha ricevuto il diritto di ospitare i Mondiali. Parlando a La Stampa, il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury ha ricordato che nessuno ha risarcito le famiglie di quei lavoratori. Secondo Noury, farlo dovrebbe essere “un dovere morale” della Fifa.

Le conseguenze sull’ambiente – In questi giorni a Doha ci sono 31° e il cielo è nuvoloso. Nel giorno più freddo dell’anno, il 25 gennaio, la massima scende a 22°. Per questo, per la prima volta nella storia, i Mondiali si terranno d’inverno. Oltre a stravolgere il calendario calcistico, questo ha comportato interventi ad hoc sullo stadio, refrigerato sia dentro che fuori. Sembra che nel costruirlo non ci siano stati particolari sprechi. Ma l’ultimo studio di Carbon Market Watch stima la produzione di 3,6 megatonnellate di CO2 soltanto per l’evento. Gli organizzatori hanno cercato di ridurre l’effetto dei Mondiali costruendo un vivaio su larga scala e acquistando crediti per compensare emissioni. Dal momento che il Qatar non ha riserve d’acqua dolce, l’allarme è anche sull’acqua. Secondo il Guardian, il consumo per partita sarà di 10mila litri, ottenuti con processi di desalinizzazione a grosso impatto ambientale.