Le prime 20 squadre di calcio del mondo ricavano quanto il Pil della Guinea. Se si mettessero insieme, sarebbero il 150° Paese per ricchezza prodotta, al pari del principato di Monaco. È il primo dato che emerge dal rapporto dell’azienda di consulenza Deloitte, che come ogni anni ha fatto i conti in tasca al mondo del pallone. Offrendo un quadro piuttosto chiaro di chi sta gestendo bene, e chi no, le proprie finanze. Con il Real Madrid in testa in molti (ma non tutti) i parametri, che presi uno per uno riservano parecchie sorprese. Come il sorpasso del City sul Chelsea, il boom del Bayern Monaco, la crescita del Psg e l’ottimo salto in avanti della Juventus.
Nella classifica generale dei ricavi si riconferma prima la squadra di Florentino Perez con 518 milioni di euro ricavati nel 2013. Segue il Barcellona, indietro di 40 milioni, mentre sale al terzo posto – nell’anno in cui ha vinto campionato, Champions League e coppa nazionale – il Bayern Monaco, che butta giù dal podio il Manchester United dopo otto anni.
Fino a qui, tutto piuttosto normale: le due spagnole e la squadra di Monaco sono superpotenze. Vincono, hanno tradizione e soprattutto stadi capienti, dove i biglietti costano molto. Anche nei ricavi delle partite la classifica recita: Real (119 milioni), Barcellona (117) e Bayern (87), con l’ultimo aiutato dal trionfo europeo. Ma questo non significa che i loro stadi siano sempre pieni. Il numero di spettatori a partita racconta tutta un’altra realtà: nessuno in Europa fa meglio del Borussia Dortmund, che nella scorsa stagione ha avuto quasi 80mila tifosi di media, davanti a United – secondo a 75mila – Barça e Bayern.
Le italiane, con quattro squadre nella classifica generale (Juve nona, Milan decimo, Inter quindicesima e Roma diciannovesima), non possono competere nemmeno sui ricavi del merchandising, dove a comandare è una sorpresa: il Paris Saint Germain. Che, tra magliette di Ibrahimovic, Cavani e compagni, gadget e tutto il comparto “commerciale”, ha incassato la bellezza di 254 milioni di euro, il 64% del suo fatturato totale. Quindici in più del Bayern di Monaco e 40 in più del Real. I madrileni però sono l’unica squadra sul podio in tutti gli aspetti analizzati, compresi i ricavi dei diritti televisivi: qui condividono la vetta con il Barcellona con 188 milioni di euro. Ma la vera novità arriva al terzo posto: dietro le due big spagnole, la squadra maggiormente arricchita dal broadcasting è la Juventus, con oltre 166 milioni. Molto meglio delle tedesche, delle inglesi e delle francesi.
Mettendo sotto la lente d’ingrandimento le quattro italiane nella top 20 (il Napoli è scivolato subito fuori), si nota una tendenza: rispetto agli club di vertice in Europa, le nostre guadagnano troppo poco con i biglietti delle partite. In particolare l’Inter: nonostante i 42mila spettatori in media a gara, incassa meno di 20 milioni di euro l’anno grazie a San Siro, appena il 12% del fatturato totale. L’arrivo di Thohir e uno stadio di proprietà potrebbero invertire la tendenza. Nessun marchio però funziona meglio di quello del Milan: con i propri prodotti commerciali i rossoneri sfiorano i 100 milioni di euro all’anno. Quasi il 40% del totale. Non male, per una squadra in crisi di risultati ma mai di fascino.
Francesco Giambertone