Due a uno e palla al centro. Con la vittoria di domenica 9 giugno sull’Australia della stella Sam Kerr,  l’Italia parte bene nella  corsa al mondiale di calcio femminile. 2 milioni 826 mila italiani e italiane hanno seguito la partita d’esordio della nazionale italiana contro l’Australia, al mondiale di calcio in Francia in programma dal 7 giugno al 9 luglio. La partita, trasmessa da Rai 1 in daytime alle 13, ha totalizzato il 18,5 per cento di share. Rai continuerà a trasmettere le partite delle azzurre in chiaro, perché ha acquistato le 15 migliori partite del campionato mondiale. Sky invece trasmetterà 37 delle 52 partite previste con un canale speciale dedicato alla rassegna. È stato un record nel record perché da mesi la stampa nazionale ha dimostrato interesse per il calcio femminile, che aspettava da anni il suo exploit. È arrivato con la qualificazione raggiunta dalle azzurre l’8 giugno 2018, quando il sogno mondiale è cominciato.

Barbara Bonansea durante un’azione di gioco

La protagonista Barbara Bonansea è stata protagonista della vittoria d’esordio con due gol, quello decisivo di testa su punizione di Valentina Cernoia, al 95 minuto. «Un colpo che non mi appartiene. Ma mi sono imposta di non lasciare nessun pallone», ha detto l’attaccante della Juventus.  Ha esultato come Francesco Totti nella partita decisiva ai quarti di finale contro l’Australia nel 2006. Una casualità? «Un gesto dedicato a Benedetta, la mia nipotina appena nata», ha commentato a fine partita. Bonansea, attaccante tecnica ed estrosa protagonista dello scudetto juventino, è stata eletta player of the match della partita.

Rinascita azzurra –  Gli azzurrini dell’Under 20 intanto, convincono e puntano alla vittoria del mondiale di categoria in corso in Polonia. Dopo la vittoria per 4 a 2 di sabato 8 giugno contro il Mali, se la vedranno in semifinale con l’Ucraina, l’11 giugno alle 17:30. C’è grande attesa anche per la formazione dell’Under 21, che disputerà l’Europeo a partire dal 16 giugno proprio in Italia. Per gli azzurri di Gigi di Biagio, debutto con la Spagna il 16 giugno alle 21, allo stadio Dall’Ara di Bologna. Arrivano conferme anche dalla nazionale maggiore. Con la vittoria per 3 a 0 sulla Grecia, il ct Roberto Mancini continua la serie positiva dopo le grandi delusioni degli ultimi anni in visat dell’Europeo 2020. Il 2019 sembra l’anno della rinascita per tutto il movimento calcistico italiano che punta sui giovani e sulle donne.

Rivoluzione rosa – Le azzurre del pallone hanno riallacciato il filo del movimento femminile nazionale con il calcio internazionale. L’Italia era assente dalla scena mondiale da 20 anni, l’ultimo goal l’aveva segnato Paola Zanni contro il Messico al mondiale USA, il 27 giugno 1999.
La svolta è arrivata con la riforma della Figc del 2015: a partire da quella stagione e fino al 2019-2020, le società di calcio maschile sono obbligate a tesserare 20 giocatrici under 12, per potenziare il settore giovanile femminile, carente di continuità e interesse. Secondo i dati della Figc, il movimento conta circa 23mila 665 tesserate, ma punta a più di 100mila per il futuro, come ha auspicato l’allenatrice della nazionale Milena Bertolini.
Al potenziamento delle giovanili si è infatti abbinato il crescente interesse delle big del campionato italiano. La Juventus ha rilevato il Novara femminile nel 2017 e costituito una rosa che, dalla sua creazione, ha vinto due campionati italiani. 8 azzurre su 22 provengono dal club bianconero. Si sono poi aggiunte il Milan, che ha debuttato in serie A nel 2018-2019 e l’Inter, che ha rilevato ufficialmente quest’anno la squadra femminile, capitanata da Regina Baresi, figlia di Giuseppe Baresi. Dal 2018 l’organizzazione dei campionati di serie A e serie B femminile è a tutti gli effetti sotto il controllo della Figc, che l’ha rilevata dalla Lega nazionale dilettanti. Le calciatrici non sono ufficialmente professioniste. A parte la serie A e le società più grandi, molte di loro non hanno un vero contratto con le società.

Il Pallone d’oro Ada Hegerberg, grande assente al Mondiale

Donne alla riscossa – Se in Italia le azzurre destano per la prima volta interesse e simpatia, il movimento è una certezza in tanti paesi. Negli Stati Uniti fa parte della cultura

Carli Lloyd, centrocampista e numero 10 della nazionale USA

sportiva nazionale più del suo corrispettivo maschile. La stella Carli Lloyd, insieme ad altre colleghe, ha intentato una causa contro la federazione americana per ottenere la parità di genere. La vincitrice del pallone d’oro nel 2018, la norvegese Ada Hegerberg, la più pagata del campionato francese, ha rinunciato a partecipare alla competizione mondiale con la sua nazionale per protestare contro la disparità salariale tra uomini e donne.