Non è bastata la nuova SF90. E adesso i nemici da battere sono due. La Ferrari non sale sul podio del Gran Premio d’Australia conquistato da una Mercedes inarrestabile: primo posto al 29enne Valtteri Bottas e seconda piazza a Lewis Hamilton, che ha tagliato il traguardo a 21’’ dal compagno sprecando la pole position. Anche la Red Bull Honda si guadagna il podio grazie al belga Max Verstappen, che si accontenta di aver superato il quattro volte campione Sebastian Vettel e aver bruciato sul tempo il cavallino. Maranello ora deve tirarsi su le maniche e per il GP del Bahrein del 31 marzo anche l’avversario Honda non andrà sottovalutato.

La Mercedes del vincitore Valtteri Bottas (credits EPA/DIEGO AZUBEL)

Vento finlandese – «Lo posso dire con certezza, è stata la gara più bella della mia vita». Valtteri Bottas ha sbancato il 35esimo Australian Grand Prix dedicato al direttore di corsa Charlie Whiting morto giovedì scorso a Melbourne. E l’ha fatto con una vittoria perfetta: la sua determinazione per tutti e 58 i giri gli tolgono di bocca l’amaro di un 2018 senza vittorie. Per di più dopo aver superato in partenza il cinque volte campione del mondo Lewis Hamilton (l’ultima vittoria lo scorso anno proprio con la freccia d’argento). Il team principal di Mercedes Toto Wolff era raggiante: ha rivisto in Bottas il giovane finlandese che era corso a incontrarlo oltre 10 anni fa e invece di arrendersi alla «stagione più schifosa che avesse mai avuto» era tornato al suo meglio. È salito sulla monoposto e si è fatto tutta la gara d’un fiato, cedendo la testa solo per il pit stop.

 

Sebastian Vettel con la SF90 al pit stop (Credits EPA/ASANKA BRENDON RATNAYAKE / POOL)

Lentezze inspiegabili – Tra i problemi della Ferrari c’è stato un pit stop anticipato, il primo a carico di uno dei piloti di testa. Alla vettura di Vettel sono state montate le gomme gialle (morbide) a pochi minuti dall’inizio della gara, giro 15esimo. Ma la monoposto del tedesco, ribattezzata Lina, non ha reagito bene al cambio: al giro 43, la frustrazione di Vettel. «Perché siamo così lenti?», chiede al suo ingegnere Riccardo Adami. La risposta poco rassicurante del team radio arriva subito: «Al momento non lo sappiamo». E la Ferrari non si è più ripresa: quel traguardo quasi un minuto dopo la Mercedes AMG F1 W10 di Bottas sembra confermarlo. Cercando di salvare il salvabile, il vecchio campione Red Bull ha portato a casa il quarto posto e 12 punti (contro i 26 del finlandese). E per poco non perdeva anche quello: Charles Leclerc, l’altro ferrarista, è stato frenato dal team in dirittura d’arrivo. «Il podio non era alla portata», ha commentato il monegasco, raccogliendo l’elogio di «vero uomo squadra» dal team principal Mattia Binotto, che ha poi aggiunto: «Il risultato non è quello che ci aspettavamo, ma la Ferrari ha l’obbligo di reagire in Bahrein».