Fino a qualche anno fa Charles Leclerc guardava la rossa sfrecciare dal terrazzo di un suo amico a Monte Carlo. Erano le ultime Ferrari che riuscirono a dominare il mondo. Quelle di Michael Schumacher e Kimi Raikkonen, i campioni che Leclerc sperava un giorno di emulare. Ora a bordo della macchina dei suoi sogni c’è lui, designato da Sergio Marchionne per raccogliere l’eredità del finlandese. E nel Gp del Bahrein, al primo anno in Ferrari, domenica 31 marzo, il pilota monegasco stava per prendersi la prima vittoria in Formula 1, a 21 anni. Ma un problema al motore a combustione ha rallentato la sua corsa, le Mercedes sono passate avanti e Leclerc si è dovuto ‘’accontentare’’ del terzo posto. Un risultato che lascia l’amaro in bocca dopo un weekend da protagonista. Una prestazione che, però, fa intravedere un futuro roseo per il giovane pilota e per la Ferrari, che aspetta un titolo mondiale da 12 anni.
La gara – Sul circuito di Sakhir sembrava tutto perfetto. Leclerc, dopo una partenza in sordina, aveva staccato tutti. Anche il compagno di squadra Sebastian Vettel, che al primo giro gli aveva rubato subito la pole position, e poi era stato infilato da una grande manovra del monegasco. Un sorpasso in curva in cui sono apparse chiaramente le stimmate del predestinato. Ma il talento non è bastato a Leclerc per difendersi dagli attacchi del campione del mondo in carica Lewis Hamilton. All’undicesimo giro la vettura del 21enne ha iniziato a perdere potenza, e l’inglese è passato avanti senza complimenti, seguito poco dopo dal compagno di squadra Vatteri Bottas. Leclerc, che si disperava in cuffia con gli ingegneri, è stato freddo nel mantenere la calma e il podio, assaltato più volte dal pilota della Red Bull, Max Verstappen.
La storia – Leclerc è il secondo pilota più giovane della storia Ferrari, il primo ad essere promosso dalle giovanili. Mentre vinceva tutto nelle categorie propedeutiche alla Formula 1, Sergio Marchionne ci aveva già visto l’erede di Raikkonen. Lui però aveva altri modelli: il suo idolo è Ayrton Senna, non un ferrarista, ma uno dei piloti più forti di questo sport. Leclerc era troppo piccolo per vedere dal vivo la leggenda brasiliana, ma si è appassionato grazie ai racconti del padre Hervé, anche lui pilota. Hervé Leclerc fece grandi sacrifici per far ripercorrere al figlio le sue orme, mentre il talento francese Jules Bianchi gli faceva da chioccia, portandolo al kartodromo di Brignoles, prima che passasse alle vetture vere e proprie. L’esordio in Formula 1 è arrivato l’anno scorso con l’Alfa Romeo Sauber, prima che la Ferrari lo richiamasse a settembre alla base. La Rossa ha deciso di puntare su di lui, per sostituire Raikkonen e interrompere una maledizione che dura dal 2007, quando proprio il finlandese aveva vinto l’ultimo titolo mondiale. Una scelta insolita per una scuderia che di solito sceglie campioni affermati o gregari di esperienza e che ora punta su una giovane promessa. Una carta che per il team principal Mattia Binotto può essere vincente. Leclerc è il secondo pilota, ma non è escluso un avanzamento nelle gerarchie, ora che Vettel (quinto posto in Bahrein) sembra non brillare.
Il personaggio – Leclerc è un monegasco ‘’normale’’, un ragazzo che viene da una famiglia modesta. Parla benissimo l’italiano, che ha imparato negli anni passati alla Ferrari driver academy. Chi lo conosce lo descrive come un ragazzo solare e amante della battuta: questo prima di mettersi il casco, perché una volta in pista è molto aggressivo e competitivo. Ama la musica e suona due strumenti, la chitarra e il piano. È molto amico del Principe Alberto: si sentono spesso a telefono e Leclerc è stato invitato molte volte a cerimonie ufficiali.