Fernando Alonso (ESP) Ferrari F14-T. 31.01.2014. Formula One Testing, Day Four, Jerez, Spain.

Fernando Alonso, Ferrari 2014.

Centoquaranta milioni di euro. Tanto vale il titolo mondiale 2014. E a portare a casa il premio è stato il team Mercedes in una competizione che a tratti è sembrata solo una sfida tra Lewis Hamilton, quest’anno campione del mondo per la seconda volta, e il compagno di squadra, Nico Rosberg. Una vittoria forse già scritta a causa delle nuove regole introdotte dalla Fia, la Federazione Internazionale dell’Automobile, all’inizio del campionato. Il motivo sta nell’adozione delle unità ibride V6 turbo 1600 cc in sostituzione dei precedenti motori V8. Una scelta ecologica e performante, ma soprattutto un favore per la Mercedes, che da anni investe su questa tecnologia, e uno svantaggio per il Cavallino.

È proprio su questo terreno che il nuovo amministratore delegato Ferrari, Sergio Marchionne, ha deciso di giocare pesante. Perché è in questi termini che può essere descritta la nomina a sorpresa del nuovo team manager della scuderia Maurizio Arrivabene. Una nuova guida a soli sette mesi dalla scelta di affidare la scuderia a Marco Mattiacci, a sua volta successore di Stefano Domenicali nell’aprile 2014.

Le ragioni non sono solo di natura tecnica. Arrivabene è un nome conosciuto nell’ambiente automobilistico, ma soprattutto il vicepresidente della Philip Morris, il grande sponsor della Formula 1. Sergio Marchionne, che siede nel consiglio d’amministrazione dell’azienda del tabacco, si è scelto un alleato importante in vista della riunione della Formula One Commission, l’organismo della Fia che determina le regole della competizione, il 25 novembre a Ginevra. Lo scontro Mercedes-Ferrari si annuncia acceso: la scuderia tedesca ha già fatto sapere che si ritirerà in caso di addio ai motori ibridi. Da Maranello arriverà invece il veto su qualunque iniziativa possa danneggiarla ulteriormente.

Camilla Colombo