Jack Warner, ex vicepresidente Fifa

Jack Warner, ex vicepresidente Fifa

Nelle ricerche americane sulla corruzione in Fifa spuntano nuovi Paesi indagati. Il primo è l’Australia che nel 2010 versò alla federazione calcistica regionale delle Americhe (Concacaf) la somma di 500 mila dollari australiani: il dubbio di tangente per favorire la candidatura dell’Australia ai mondiali del 2022 è stata smentita dai funzionari dei dipartimenti federali dello Sport e della Sanità che, interrogati a riguardo, hanno comunicato di avere versato tale somma alla Concacaf per finanziare un Centro di eccellenza sportiva a Trinidad e Tobago. Ma per il presidente della Football Federation of Australia (Ffa), Frank Lowy, questa fu invece intascata dall’allora presidente della Concacaf ed ex vicepresidente della Fifa Jack Warner. E anche la tangente che aveva portato alle dimissioni di Sepp Blatter lo scorso 2 giugno riguardava un sospetto versamento da parte della Federcalcio sudafricana al fondo per lo sviluppo del calcio della Concacaf.

Il secondo Paese su cui si sono spostate le indagini dell’Fbi è la Francia. Il nome della nazione europea compare per la prima volta con il tribunale americano che pubblica la deposizione del 2013 dell’ex manager della Fifa Chuck Blazer, la gola profonda delle indagini. Blazer ammette che alcuni membri del comitato esecutivo della Fifa si erano detti ”d’accordo per accettare tangenti” già a partire dal 1992 per il voto sul Mondiale del 1998, assegnato alla Francia.

L’ampliamento delle indagini americane ai Mondiali arriva a 24 ore dalle dimissioni di Sepp Blatter e si va ad aggiungere all’emissione da parte dell’Interpol dei ‘red notice’, richieste ai paesi membri dell’Interpol di arrestare gli individui nel mirino con l’obiettivo di estradarli nel Paese che li accusa, in questo caso gli Stati Uniti. Sei red notice sono stati emessi nei confronti di alcune persone legate alla Fifa: si tratta dell’ex vice presidente della Fifa Jack Warner, ora nel suo Paese natale, a Trinidad e Tobago, e accusato di aver accettato tangenti legate ai Mondiali del 2010 in Sud Africa; Nicolas Leoz, cittadino del Paraguay ex membro del comitato esecutivo della Fifa; Alejandro Burzaco, argentino che controlla attività di marketing sportive; Hugo e Mariano Jinkis, due argentini attivi nel marketing sportivo; e Josè Margulies, brasiliano titolare di attività di broadcasting.

Clara Amodeo