«La Ferrari è tornata». Bastano le parole di Carlos Sainz per riassumere quanto accaduto domenica notte nel Gp del Bahrain, il primo del nuovo Mondiale di Formula 1: Charles Leclerc ha vinto la gara, interrompendo un digiuno che per la scuderia di Maranello durava dal 2019, e Sainz si è piazzato secondo, una doppietta che suggella un trionfo clamoroso.
Tre anni dopo – Un inizio da sogno per Leclerc e per tutta la scuderia, che corona un weekend perfetto nel circuito di Sakhir, iniziato sabato con la pole position del pilota monegasco e concluso con un uno-due che ha il sapore del riscatto dopo 903 giorni dall’ultima vittoria a Singapore targata Sebastian Vettel. «I ragazzi hanno fatto un lavoro incredibile dandoci una macchina fantastica ed è andato tutto bene, anche con la doppietta di Carlos» ha commentato a caldo Leclerc, «non avremmo potuto fare di meglio». Terza vittoria in carriera per il pilota cresciuto nella Ferrari driver academy, dopo quelle in Belgio e a Monza nel 2019. Questa volta però non c’è stata storia: oltre alla pole, il monegasco ha conquistato anche il giro veloce, ottenendo anche il punto bonus in classifica (e quindi 26 in totale). Niente da fare per i rivali, con la Red Bull del campione in carica Max Verstappen costretto al ritiro per problemi tecnici e Lewis Hamilton solo terzo, “salvato” dall’ingresso della safety car e dal testacoda dell’altro pilota Red Bull, Sergio Perez. Davanti a loro le due rosse, 12 anni dopo l’ultima doppietta alla prima gara, sempre in Bahrein, quando Fernando Alonso vinse davanti a Felipe Massa.
La gara perfetta – Il duello tra Leclerc e Verstappen, iniziato quando i due erano bambini e correvano sui kart, questa volta va al ferrarista, perfetto nel controllare gli attacchi dell’olandese e rispondere ai suoi sorpassi dopo il primo pit stop: «Ho cercato di essere intelligente usando il Drs (Drag reduction system, ndr) nella maniera migliore per difendermi da Verstappen e la strategia ha funzionato, alla fine sono riuscito a mantenere il margine. Ringrazio i nostri tifosi che ci hanno sempre supportato», ha dichiarato Leclerc a fine gara. La prima tappa della 73ª edizione del Campionato mondiale di Formula 1 non delude quindi le aspettative, già altissime per l’introduzione di un nuovo regolamento tecnico che ha cambiato profondamente la struttura delle monoposto, tra carichi aerodinamici rivoluzionati e carburanti con una maggiore concentrazione di biocomponenti. L’esordio al mondiale era un test per la Ferrari, ampiamente superato grazie a una macchina veloce e bilanciata, capace di assorbire il cosiddetto “porpoising”, ovvero il rimbalzo della vettura dovuto alla nuova aerodinamicità, che risucchia le monoposto al suolo facendole toccare l’asfalto per poi riportarle in alto. La nuova F1-75, chiamata così per celebrare l’anniversario dalla fondazione dell’azienda, è stata senza dubbio la macchina migliore domenica: il prossimo, fondamentale test sarà in Arabia Saudita, sul velocissimo circuito di Jeddah, dove si capirà fin dove è lecito sognare per le rosse.
«Vittoria di squadra» – Per ora, buona la prima. Adesso è giusto godersi il trionfo dopo anni di critiche, accuse e dubbi. «Ma io non ho mai dubitato della squadra», ha chiarito Matteo Binotto, team principal di Maranello e vero artefice della nuova Ferrari. L’ingegnere che in questi anni ha agito da «parafulmine» per le critiche si è dichiarato felice per «un bellissimo risultato di squadra. Ci siamo stretti assieme dopo i problemi nel 2020 ed è bello sapere di poter lottare per un risultato migliore». Quale sarà il risultato a fine stagione non è dato saperlo, ciò che è certo è che il Cavallino quest’anno sembreas avere tutti i numeri per regalare più di una soddisfazione ai tifosi. Insomma, la Ferrari è tornata.