Per la Ferrari in Qatar non poteva andare meglio: su una pista che si preannunciava difficile per la rossa, il secondo posto guadagnato da Charles Leclerc permette alla scuderia di Maranello di recuperare terreno sulla classifica dei costruttori. Con il titolo mondiale piloti già assegnato a Max Verstappen, l’unico esito ancora incerto è quello che vede contrapporsi McLaren e Ferrari e che si deciderà nell’ultima gara della stagione ad Abu Dhabi.

La classifica – L’esito del Gran Premio sul circuito di Lusail, dominato da Max Verstappen, è stato influenzato dalla pesante penalità data dalla Fia (Federazione Internazionale Automobilistica) a Lando Norris: i dieci secondi da scontare passando dai box e fermandosi per non aver rallentato sul rettilineo in presenza di bandiera gialla hanno costretto il pilota inglese della McLaren ad accontentarsi della decima posizione. Con il suo secondo posto, Leclerc ha quindi permesso alla Ferrari di guadagnare nove punti su McLaren. La scuderia inglese rimane tuttavia in testa con 21 lunghezze di vantaggio: il Cavallino avrà bisogno di una prestazione perfetta dei suoi piloti per potersi giocare un titolo che manca dal 2008.

Le polemiche – In Qatar non sono mancate le polemiche sulla gestione della gara da parte della Federazione. Sebbene l’irregolarità che ha portato a dieci secondi di Stop&Go per Norris sia segnalata nel regolamento, la punizione inflitta al pilota McLaren è parsa eccessiva. È stata inoltre criticato il ritardo con cui Rui Marques, il nuovo direttore di gara, ha deciso di far uscire la safety car per permettere la rimozione dalla pista di uno specchietto rotto. Il pezzo di macchina è stato colpito da Valtteri Bottas, pilota della Sauber, sparpagliando il carbonio che ha forato le gomme delle macchine di Carlos Sainz e Lewis Hamilton.

Lo scontro Fia-piloti Si riaccende così lo scontro tra Federazione e piloti, fomentato anche dalle parole del presidente della Fia Mohammed Ben Sulayem: «I piloti pensino a guidare, a dirigere la Federazione ci penso io. Non sono affari loro». L’ex pilota di rally emiratino è deciso nel voler imporre la propria linea dura, portata avanti a suon di licenziamenti tra i top manager e sanzioni ai piloti. Ancora a margine del Gp, Max Verstappen si lamentava della scelta della Fia di retrocederlo in griglia di partenza per aver ostacolato George Russell durante un giro di lancio nelle qualifiche. «Spero che la mia penalità non diventi un precedente» ha affermato il quattro volte campione del mondo, «ho provato a spiegare la mia posizione, ma era come parlare a un muro».