L’intera Curva nord di Marassi in sciopero per protestare contro l’orario e un Higuain che delude Gattuso, costretto a lasciare a casa il suo campione argentino. Premesse complicate quelle dello scontro tra Genoa e Milan, in campo alle 15 del 21 gennaio. ll primo appuntamento con il posticipo del lunedì tiene alta l’attenzione sulla 20esima giornata di campionato, cominciata nel weekend con la vittoria di Roma e Napoli su Torino e Lazio e che proseguirà in serata, alle 20.30, con Juve-Chievo. Date le numerose prestazioni sottotono dell’ultimo mese, i rossoneri di Gattuso saranno chiamati a dare un importante segnale di cambiamento, soprattutto contro un Genoa che, nonostante la zona bassa della classifica, nelle grandi occasioni ha sempre dimostrato la giusta cattiveria agonistica. «Vado in guerra con chi c’è mentalmente» ha detto il tecnico del Milan, con un ovvio riferimento al suo attaccante con la testa già a Chelsea. L’obiettivo è quello di recuperare punti, sperando di iniziare l’anno con una squadra meno distratta e assente. Stessa dichiarazione di intenti per Prandelli che commenta l’assenza di Piatek, squalificato per una giornata dopo la gara contro la Fiorentina: «Serve coraggio, siamo forti anche senza».

La polemica- Il tifo organizzato rossoblù diserterà lo stadio per protestare contro la decisione dell’osservatorio di fissare la gara alle 15 invece che al solito appuntamento serale. «Storicamente i rapporti tra le due tifoserie non sono idilliaci, preferirei quindi che si giocasse di giorno» aveva detto lo scorso 7 gennaio  il ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo il vertice sull’ordine pubblico negli stadi. Una dichiarazione che fa riferimento a quello che successe tra gli spalti 24 anni fa quando il tifoso del Genoa Vincenzo Spagnolo morì pugnalato al cuore da un ultrà rossonero, a poche ore da Genoa-Milan del 1995. Una ferita per lo sport italiano e il culmine di una rivalità che oggi, a detta delle due tifoserie, sembrerebbe essere gestita con rispetto e responsabilità: «Tensioni che ormai ci eravamo lasciati alle spalle, non era una partita a rischio, anzi poteva essere esempio a tutto il mondo del tifo, Salvini avrebbe dovuto informarsi meglio, rischiamo di tornare indietro di 24 anni» hanno dichiarato gli ultrà del Genoa decisi allo sciopero. Problemi con l’orario e con il traffico convulso, dopo il disastro del ponte Morandi, anche per scuole, residenti e commercianti dell’area attorno a Marassi. Il sindaco Bucci protesta mentre la maggior parte di coloro che avevano comprato il biglietto dovrà rinunciare per gli inevitabili impegni di lavoro.

Le probabili formazioni- Gattuso in campo con il solito 4-3-3. I quattro titolari di inizio stagione: Donarumma, Rodriguez, Suso e Calhanoglu. Zapata e Musacchio in difesa. Abate e Conte a destra con Borini  esterno di sinistra titolare. Pequetà in campo dal 1° minuto. Grande assente, dunque, Higuain. Dopo un allenamento svogliato, ha chiaramente chiesto a Gattuso di non andare a Genova. La testa e il cuore dell’argentino sono forse già allo Stamford Bridge dove lo aspetta Sarri. Gattuso avrebbe avuto tutto il diritto di imporsi (il Pipita è ancora sotto contratto) ma ha preferito una linea morbida, anche per non turbare il resto della panchina. Il Genoa di Prandelli potrebbe prepararsi a contrastare il Milan con un 3-5-2. Terzetto difensivo con Biraschi, Romero e capitan Criscito, Radu in Porta. Lazovic e Pezzella sulle corsie. Densità a  centrocampo con Romulo, Bessa e Rolon, mentre in avanti il duo Kouamé-Favilli. Assente Piatek per squalifica.