La Ferrari di Carlos Sainz davanti alla Mercedes di Lewis Hamilton, Gp di Spagna 2023 (fonte Ansa)

Ci si lecca le ferite in casa Ferrari. Il weekend di Barcellona avrebbe dovuto rappresentare un momento di svolta per la scuderia di Maranello, ma è stato «disastroso», per usare le parole Charles Leclerc. A deludere non sono stati tanto i posizionamenti dei due piloti – Carlos Sainz è arrivato 5°, Leclerc 11° – quanto l’impressione di essere davanti a problemi dei quali non si riesce a venire a capo. Il ritardo in classifica aumenta: lo spagnolo è 6° a quota 58 punti, il monegasco 7° con 42, una distanza siderale rispetto ai 170 punti messi insieme nei primi otto Gran premi da Max Verstappen, sempre più lanciato verso il terzo titolo consecutivo.

Vecchi problemi – Veloce in qualifica ma incapace di tenere il passo dei rivali durante la gara: un film già visto negli altri Gran premi. «Il problema principale si è riproposto», ha commentato il team principal della “Rossa” Fred Vasseur, «il potenziale della macchina c’è e lo dimostriamo in qualifica dove non siamo lontani dalla Red Bull e ce la giochiamo con tutti gli altri. In gara fatichiamo ad avere costanza». Vasseur, comunque, non si abbandona allo sconforto: «Il potenziale c’è e prima o poi riusciremo a sprigionarlo gestendo bene le gomme». Proprio la gestione delle gomme è uno dei nodi da sciogliere per la Ferrari. «La macchina è impossibile da capire», ha detto Leclerc, «monto lo stesso tipo gomme in due fasi diverse della gara e si comportano in modo differente anche se io faccio le stesse cose». Un problema segnalato anche dal compagno: «Oggi si sono visti molto chiaramente i nostri punti deboli, in particolare il degrado gomme e la rapidità nelle curve veloci», ha detto Sainz.

Charles Leclerc (fonte Ansa)

Il weekend – Un difetto che ha impedito al pilota spagnolo di sfruttare la partenza dalla prima fila. Alla bandiera a scacchi Sainz è arrivato quinto, dietro all’irraggiungibile Verstappen e alle due Mercedes di Lewis Hamilton e George Russel e all’altra Red Bull guidata da Sergio Perez. Proprio gli ultimi due, tra l’altro, erano partiti in 12° e in 11° posizione, una rimonta ai danni della Ferrari che lascia delusi tutti: pilota, team e tifosi.
Il fine settimana di Leclerc è stato ancora più difficile, segnato oltre che dalle grane avute in gara anche da quelle in qualifica. Fin dalle prime battute del Q1 il monegasco ha segnalato dei problemi di controllo della vettura, col risultato che l’esito della sessione è stato disastroso: Leclerc ha chiuso col diciannovesimo tempo, meglio solo della Williams di Logan Sargeant. Un posizionamento che ha spinto la Ferrari a mettere mano alla SF-23 di Leclerc in regime di parco chiuso (quando la macchina  non può più essere modificata prima della gara, ndr). Una decisione che è costata la penalità al ferrarista, costretto a partire non più dall’ultima fila ma dalla pit lane. Gli ingegneri della Ferrari hanno sostituito il retrotreno della vettura, spedendo quello “difettoso” a Maranello per verifiche più accurate. Anche il cambio, la centralina e la batteria sono state sostituite.

Futuro incerto – Il team principal Vasseur è finito nel mirino dei contestatori. Le critiche riguardano, oltre all’apparente incapacità di far fronte alle difficoltà tecniche delle monoposto di Sainz e Leclerc, la gestione delle gare. La strategia della Ferrari è costantemente sulla difensiva, con cambi di gomme effettuati sempre prima dei rivali e con pochi rischi presi. La speranza è che le cose inizino a cambiare già dal prossimo Gp, in programma il 18 giugno in Canada, grazie al lavoro degli ingegneri e anche all’arrivo di piste più favorevoli alla “Rossa”. La stagione, però, è di fatto già compromessa, con Sainz e Leclerc che distano hanno più di 100 punti di ritardo da Verstappen. L’obiettivo, quindi, è quello di sfruttare i rimanenti 15 Gran premi per preparare al meglio la prossima stagione.