«He stays away from limelight and from nightlife. Every day he acts like nothing happened.» («Lontano dai riflettori e dalla vita notturna / Ogni giorno si comporta come se nulla fosse.») Così canta il gruppo bolognese altre di b, che nel brano recentemente dedicato al campione Dino Zoff ne celebra la tempra e la discrezione. Il portiere friulano, campione ineguagliato in campo e nei panni di allenatore, oggi compie 75 anni.

 

I successi –  La prima squadra professionistica che lo mise davanti a una rete fu l’Udinese, con cui esordì a 19 anni, poi Mantova, Napoli e Juventus e infine la Nazionale. Campione europeo nel 1968, campione del mondo nell’82, in Spagna, all’età di quarant’anni. Ma la carriera non finisce davanti alla porta: dopo il ritiro da giocatore, inizia un nuova percorso da allenatore, prima la Juventus, poi Lazio e Fiorentina. E infine anche coach della tanto amata Nazionale, dal 1998 al 2000.

Dino Zoff ha portato in campo la tempra della sua terra di origine. Anche Giovanni Trapattoni, il suo ultimo allenatore, lo ricorda per la sua forza d’animo: «Dino è uno dei calciatori più seri che abbia conosciuto, con una fiducia assoluta nell’equazione “lavoro uguale risultati”. È stato abituato da sempre a contare solo su se stesso, sulle sue capacità di sacrificio. Gli dicevo spesso di prendersi qualche pausa salutare. Non ne voleva sapere».

Dino Zoff, 1984

Gli insuccessi – Ma la sua carriera di portiere e allenatore non è costellata di sole vittorie, a cominciare dalla bocciatura ai primi provini, perché «troppo basso» e da quell’esordio disastroso nel 1961, quando non riuscì a parare 5 goal. «Dipende dall’approccio che si ha: dalle batoste o migliori o finisci, si impara tutto e niente», ha scritto il campione bianconero. «Se uno fa troppi miracoli in una partita c’è qualcosa che non quadra: vuol dire che non erano miracoli».

Zoff fu anche al centro di polemiche, la più celebre nei panni di portiere della Nazionale. Gli azzurri, campioni del mondo in carica, delusero le aspettative e vennero sconfitti dalla Svezia, giocandosi la qualificazione agli Europei del 1984. Silvio Berlusconi definì «indegne» le scelte prese da Zoff che, in seguito a questa uscita, decise di lasciare la squadra: «La mia presa di posizione fu un atto rivoluzionario – raccontò in seguito – Sapevo che mi sarebbe costato tantissimo, ma io do peso alle parole».

«Goalies don’t play by the rules, they can use their hands.» («I portieri non giocano secondo le regole, si possono usare le mani.»). Efficace, solido, affidabile. Le uniche regole infrante dal campione sono quelle della consuetudine. Il campione ha indossato la maglia azzurra in 112 partite, detenendo il record di 1.142 minuti di imbattibilità. Con la squadra di una vita, la Juventus, ha vinto sei scudetti, due Coppa Italia e una Coppa Uefa. Una carriera in cui ha vinto quasi tutto ciò che un calciatore può vincere. Infine le coppe alzate al cielo da allenatore: una Coppa Italia e una Coppa UEFA.

Gli auguri – «Un portiere incredibile che ha incarnato perfettamente lo stile Juve. Buon compleanno Dino Zoff», ha scritto la Juventus, la squadra del cuore, sul profilo Twitter. Ma non potevano mancare, tra gli altri, anche gli auguri della Nazionale e della Lazio, squadra che Zoff guidò come tecnico a più riprese fra il 1990 e il 2001: «Tanti auguri Dino #Zoff, icona del calcio mondiale».