Alla fine Davide ha sconfitto Golia. Al Bologna è bastato il gol di Dan Ndoye per vincere la finale di Coppa Italia contro il Milan. Una partita storica per la squadra rossoblù e per i suoi tifosi, arrivati in 30 mila allo stadio Olimpico di Roma per sostenere i giocatori di mister Vincenzo Italiano. Dopo 51 anni di attesa, il trofeo torna nel capoluogo emiliano. Grande rammarico invece per il Milan, che partiva con i favori del pronostico e puntava a chiudere in modo positivo una stagione travagliata. «Questa è una delusione per tutti», il commento del tecnico rossonero Sérgio Conceição.

La partita – È stato un match combattuto ma il Bologna ha fatto di più per vincerlo, soprattutto nella seconda metà di gioco. Il primo tempo parte a ritmi alti, con entrambe le squadre che cercano di affondare il colpo. Nei primi dieci minuti, sono infatti tre le occasioni da rete. L’esterno rossonero Alex Jimenez ha la possibilità di segnare già al quarto di gioco, ma tira alto sopra la traversa il pallone passato in area di rigore da Leao. Poco dopo, all’ottavo minuto, è l’attaccante rossoblù Santiago Castro a rendersi pericoloso davanti al portiere Maignan, con un colpo di testa su assist di Miranda. L’occasione più eclatante arriva al decimo: traversone di Jimenez dalla destra e deviazione maldestra del difensore felsineo Sam Beukema, che rischia l’autogol e l’1-0 per il Milan. Nella stessa azione l’attaccante Luka Jovic non riesce a ribadire in rete, a pochi passi dalla porta, grazie a un ottimo intervento di Skorupski. Bisogna aspettare poi l’inizio del secondo tempo per un’altra azione convincente da parte dei rossoneri, con l’incursione in area di Leao arginata dallo stesso Beukema. Poco dopo, al 53esimo minuto, arriva però il gol della vittoria da parte del Bologna. Ndoye è lucido e cinico, sfruttando al meglio una respinta della difesa milanista con un tiro dall’altezza del dischetto di rigore. Da quel momento la squadra di Italiano tiene il controllo del gioco e non concede spazi per le ripartenze avversarie.

Il cammino rossoblù – Era dall’agosto 1998 che il Bologna non metteva un trofeo in bacheca. Allora si trattava della Coppa Intertoto, competizione europea che si è disputata fino al 2008. Oggi i rossoblù conquistano la loro terza Coppa Italia, dopo aver battuto il Monza agli ottavi di finale, l’Atalanta ai quarti e l’Empoli nella doppia gara della semifinale. Automatica inoltre la qualificazione alla prossima Europa League. Ma sono ancora vive le speranze per tornare subito nel massimo torneo continentale, la Champions, trovandosi a due punti di distanza dal quarto posto in Serie A. Con 62 punti a due giornate dal termine del campionato, parliamo di un’altra ottima stagione per il Bologna. La squadra di Vincenzo Italiano non ha fatto rimpiangere le cessioni nel mercato estivo di Riccardo Calafiori e Joshua Zirkzee, i migliori giocatori della scorsa annata. Ed è riuscita a gestire più fronti di competizione, considerando le otto partite di Champions, giocate tra settembre 2024 e gennaio 2025, oltre a campionato nazionale e Coppa Italia.

Delusione Milan – I rossoneri non riescono a conquistare il secondo trofeo stagionale, dopo la Supercoppa Italiana. E non hanno la certezza, dopo un campionato a bassi ritmi e i 60 punti fin qui collezionati, di centrare la qualificazione ad una competizione europea. Dovrà infatti cercare di posizionarsi, al termine del campionato di Serie A, almeno settima. Ma se fosse il Bologna a chiudere al settimo posto, già di diritto in Europa League, il Milan dovrebbe raggiungere quantomeno il sesto posto. Con sei squadre ora tra i 59 e i 64 punti, dovrà lottare per evitare un’altra grande delusione. Probabile, in ogni caso, l’addio a fine stagione dell’allenatore Conceição.