Da un’isola all’altra. L’edizione numero 100 del Giro d’Italia ha salutato la Sardegna ed è arrivata in Sicilia, dove lunedì 8 maggio i 195 corridori in gara hanno goduto del primo giorno di riposo a Palermo. Si riparte martedì da Cefalù con la quarta tappa e si comincia a fare sul serio. 181 chilometri prima del traguardo sull’Etna, ai 1892 metri di altitudine del rifugio Sapienza. È il primo dei quattro arrivi in salita che attendono la carovana rosa prima dell’arrivo a Milano di domenica 28 maggio. Il Giro arriva sul vulcano siciliano per la quarta volta: Franco Bitossi fu il primo a trionfare sul vulcano nel 1967, l’ultimo Alberto Contador nel 2011. Quest’anno l’Etna potrebbe essere il primo palcoscenico in cui andrà in scena l’atteso duello tra il “padrone di casa” Vincenzo Nibali e il colombiano Nairo Quintana. In salita i più forti, almeno sulla carta, sono loro.

Gaviria in rosa – Ai piedi dell’Etna, in realtà, la carovana ci arriva già con un colombiano in maglia rosa, ma non è Nairo Quintana. Il primo in classifica generale è il velocista Fernando Gaviria, vincitore dell’ultima tappa in terra sarda. Dovrà cederla presto, impossibile riesca a confermare il primato in classifica in una frazione così dura. Il percorso è di media montagna. Lasciata Cefalù, i primi 50 chilometri sono ondulati e portano alla salita molto lunga e regolare di Portella Femmina Morta. Sono 32,8 km al 4,5% di pendenza media, 8 come punta massima, ed è il primo dei due gran premi della montagna di giornata. Scollinamento e discesa lunga ma pedalabile fino a Bronte. Paesaggi mozzafiato che soltanto la Sicilia sa regalare, ma che i corridori a stento riusciranno a notare. Perché a Nicolosi il Giro numero 100 entrerà per la prima volta nel vivo. Là inizia la salita finale: 17,9 chilometri e quasi il 7% di pendenza media, con punte di 11 e 12. Non è una salita impossibile ma è dura, in cima potrebbe arrivare anche un corridore da solo.

Nibali vs Quintana – Nessuno conosce le strade della quarta tappa come Vincenzo Nibali, messinese anche se cresciuto ciclisticamente in Toscana. Il tifo sarà tutto per lui, vincitore del Giro dello scorso anno e a caccia del tris in questa edizione numero 100. Ma dovrà vedersela con il favorito alla vittoria finale, Quintana. Il corridore siciliano conosce l’ascesa sull’Etna metro per metro, il colombiano non è nemmeno andato a fare una ricognizione e non era mai stato in Sicilia prima d’ora. Tra i due sarà battaglia vera. Chissà che uno scalatore puro come Quintana, abituato all’aria rarefatta della sua Colombia, non possa fare la differenza su tutti negli ultimi chilometri quando si sfiorerà un’altitudine di 2 mila metri. Chissà che Vincenzo Nibali non voglia dare la prima stoccata a un avversario così pericoloso proprio nella sua terra d’origine. In ogni caso è difficile pensare a grandi distacchi in cima all’Etna tra i più forti. Pochi secondi. Forse anche un minuto se qualcuno dovesse andare in crisi, ma alla quarta tappa è improbabile. Determinante sarà anche il vento. Le previsioni dicono che sarà forte e contrario alla marcia dei corridori. Per rendere tutto molto più complicato.