Non potranno ascoltare l’inno nazionale, né potranno indossare maglie con gli stemmi del loro Paese e neppure vedranno sventolare bandiere sugli spalti dello stadio. Ma mercoledì 5 marzo i giocatori di origine kosovara potranno scendere in campo per la propria Nazionale. Per la prima volta dopo il 2008, anno della dichiarazione di indipendenza del Kosovo dalla Serbia. Si giocherà l’amichevole tra Kosovo e Haiti allo stadio di Mitrovica, città a nord della capitale Pristina e con popolazione a maggioranza serba. Ma di fatto è l’unico impianto a norma che possa ospitare incontri internazionali.
Quella del Kosovo però è ancora una nazionale “clandestina”. La Fifa infatti ha concesso a “club e squadre rappresentative del Kosovo” la possibilità di organizzare partite amichevoli contro altre federazioni, ma solo ad alcune condizioni: non solo non si vedrà nessuno stemma con il merlo, il simbolo del Kosovo che ricorda la battaglia del “Campo del merlo” che nel 1389 ha visto i serbi respingere l’attacco dell’Impero Ottomano. Ma il Kosovo non potrà giocare neanche partite di qualificazione a tornei internazionali, non potrà fare partite contro altre squadre di Paesi dell’ex Jugoslavia, ogni amichevole deve essere organizzata in Kosovo, e la Federcalcio serba dovrò essere sempre informata. Questo perché il Kosovo è riconosciuto come Stato da 23 dei 28 paesi dell’Unione Europea e 108 dei 193 Stati membri delle Nazioni Unite, ma non ha ancora uno status giuridico universale.
Contro Haiti giocheranno molti calciatori che attualmente giocano in altre nazionali, in particolare Svizzera e Albania, ma la partecipazione a questa amichevole non causerà nessun incidente internazionale, potranno continuare a giocare in quelle rappresentative. Scenderanno in campo anche Valon Behrami, ex Lazio ora al Napoli, e poi Xherdan Shaqiri del Bayern Monaco, il primo giocatore kosovaro a vincere la Champion’s League, che sugli scarpini ha ricamato le bandiere di Albania, Kosovo e Svizzera.
Non sarà del match invece Adnan Januzaj, talento dicassettenne del Manchester United. Se lo contendono ben 6 nazionali: Turchia, Serbia, Kosovo, Inghilterra, Belgio e Albania. Il ragazzo, che ha dichiarato più volte di voler giocare per il Kosovo, ha però preso tempo anche perché, forse, in ballo c’è un posto per i Mondiali di Rio che cominceranno fra tre mesi. E anche giocare un’amichevole che non comporterebbe alcun obbligo per il giovane talento, avrebbe forse potuto metterlo in difficoltà.
Enrico Tata