Il sorpasso c’è. Il Napoli s’aggiudica il big match con l’Inter e raggiunge, da solo, la testa della classifica. Come non accadeva dall’aprile del 1990 quando la squadra vinse con Maradona il suo secondo scudetto. Merito del solito Gonzalo Higuain che, con i suoi due gol, stende la squadra di Mancini. E arriva a 12 reti in Serie A, due in più del sampdoriano Eder. La possibilità di vincere il campionato si fa sempre più concreta per i ragazzi di Sarri. E, se il bomber argentino si lascia scappare un “sognare è lecito”, ci pensa l’allenatore a riportare tutti coi piedi per terra: “Ancora non abbiamo fatto niente, con 31 punti non ci si salva neanche”.
L’Inter perde, ma con onore. Dopo un inizio stentato, trova il modo di reagire. E, nonostante l’espulsione di Nagatomo, accorcia le distanze con un goal di Ljajic. Poi, i due pali centrati negli ultimi dieci secondi da Jovetic e Miranda impediscono alla squadra di Mancini di agguantare il pareggio, ma sono il segnale evidente di un campionato ancora più che aperto.
Segue, al terzo posto, la Fiorentina, fermata dal Sassuolo sull’1-1. Con il vantaggio viola in avvio di Borja Valero e la replica dei padroni di casa con Floccari in prossimità dell’intervallo. Un risultato, secondo l’allenatore della Fiorentina Paulo Sousa, viziato dalla “fatica di qualche giorno fa”, nella partita di Europa League contro il Basilea. Quarta, la Roma. Che non è ancora riuscita a superare il suo periodo di crisi. E, dopo la batosta col Barcellona in Champions, crolla anche in campionato. In casa, contro l’Atalanta, che si aggiudica la partita per 2-0. Inizia, quindi, a scricchiolare la panchina del tecnico francese Rudi Garcia, fischiato anche dai tifosi.
Se da un lato c’è chi arranca, dall’altro c’è chi ha messo il turbo. È il caso della rediviva Juventus che piega 3-0 il Palermo, arriva alla quarta vittoria consecutiva in campionato e agguanta il quinto posto in classifica. “Siamo stati ordinati, concreti e grintosi”, è il commento di Massimiliano Allegri. Che promuove la sua squadra e mira alle prime posizioni. A partire dal terzo posto, “l’obiettivo minimo”.
Andrea Cominetti