Parco dei Principi: questo è il nome dello stadio del Paris Saint-Germain. Dopo ieri sera però alla squadra parigina manca solo una partita per poter cambiare il nome in Parco dei Re. Ha battuto per 2 a 1 l’Arsenal di Mikel Arteta nel ritorno della semifinale di Champions League. Il 31 maggio ci sarà la finale a Monaco di Baviera dove il Psg affronterà l’Inter, ancora in estasi per la vittoria contro il Barcellona del 6 maggio.
Il riassunto di ieri – È il centrocampista parigino Fabian Ruiz ad aprire la partita al 27esimo, con un tiro dal limite dell’aerea dell’Arsenal. Eppure, prima di questa prima rete, erano stati proprio i londinesi a guidare il match. I Gunners, come sono chiamati dai tifosi i giocatori inglesi, hanno dimostrato però i loro limiti offensivi non riuscendo, dopo un ottimo primo quarto d’ora, a segnare un gol che avrebbe riaperto la qualificazione alla finale. Se poi in porta il Paris ha un fenomeno ancora peggio: è italiano e si chiama Gianluigi Donnarumma. Con le sue parate si è reso decisivo sia nel ritorno del 7 maggio sia nella gara di andata vinta dal Psg 1-0. Sono almeno tre le parate per i fotografi, ma quella dell’ottavo minuto è straordinaria. Un tiro fortissimo da fuori aerea di Martin Ødegaard che finisce all’angolo della porta. Donnarumma, alto 1,96, riesce ad andare a terra con il corpo in mezzo secondo, nonostante una scarsa visibilità del pallone. Risultato: parata dell’anno. La partita poi continua con il gol di Ruiz e un rigore sbagliato da Vitinha del Psg al minuto 69. Un errore a cui pone rimedio dopo poco il terzino francese Hakimi che al 72 raddoppia. A ridare speranza all’Arsenal è Saka che alla fine però divora un gol a porta vuota. Si spezzano i sogni di rimonta e la partita finisce con un Psg in totale gestione e un Arsenal stanco.
La finale – Si è così scoperta l’avversaria dell’Inter per la finale di Monaco del 31 maggio. In Germania la squadra francese di Luis Enrique cercherà di ottenere la prima Champions della sua storia. Una vera e propria ossessione da quando la proprietà è diventata degli emiri di Qatar Investment Authority nel 2011. Un obiettivo già quasi raggiunto nella finale persa nel 2020 contro il Bayern Monaco. Questa è tra l’altro la seconda finale della sua storia, rappresentante di un calcio francese che vanta una sola Champions vinta dal Marsiglia nella stagione 1992-1993. A Parigi si sono sempre spesi milioni in stelle del calcio senza però mai vincere. Questa volta è diverso, è un Psg 2.0: ci sono sempre i talenti ma sanno giocare come una squadra, un team che sa fare tutto. Lo dimostra il percorso fin qui con l’eliminazione di Liverpool, Aston Villa e Arsenal: il boia delle squadre inglesi. Allo stesso tempo l’Inter di mister Simone Inzaghi si presenta alla finale con meno talento individuale ma con una carica emotiva alle stelle. Il passaggio del turno contro il Barcellona è stata un’iniezione di adrenalina difficile da sprecare. Una semifinale, quella dell’Inter, che tra andata e ritorno ha visto segnare 13 gol, tutti pesanti, alcuni anche all’ultimo minuto: come quello di Acerbi al 93esimo che ha permesso ai nerazzurri di andare ai supplementari. È stato il duello che in molti già chiamano “la più bella semifinale di Champions della storia“. L’Inter è alla sua seconda finale di Champions in 3 anni, l’ultima quella del 2023 persa contro il Manchester City per 1-0. In caso di vittoria otterrebbe la sua quarta coppa.
Pronostici umani e artificiali – Fare pronostici è sempre difficile, soprattutto quando si tratta di Champions League, dove niente è mai dato per scontato. In questo caso è forse ancora più complesso perché non ci sono precedenti: le due squadre non si sono mai incontrate in partite ufficiali. Ci sono cinque scontri sugli almanacchi tra nerazzurri e parigini, ma si tratta solo di amichevoli o tornei estivi. Per i bookmaker è il Psg il favorito anche se nel percorso generale è l’Inter a brillare di più. È infatti stata sconfitta solo una volta nel torneo, dal Bayern Leverkusen, mentre i parigini contano 5 match persi. Nonostante l’imprevedibilità della realtà, l’intelligenza artificiale è di certo più fredda degli esseri umani e quindi forse più capace di analizzare dati e fare pronostici imparziali. Lo ha fatto anche in questo caso: basta provare. Interrogando quattro delle più famose AI (Grok, Perplexity, ChatGPT e Gemini) il risultato è sempre lo stesso, solo un’eccezione. Il prompt, ovvero le indicazioni per la macchina, che è stato usato recita così: “Analizza tutti i commenti che trovi, tutti i dati che analizzano le partite delle due squadre e anche tutto quello che trovi sulla loro storia. Simula così il risultato della finale di Champions League tra Inter e Paris Saint Germain. [usa questo prompt e miglioralo per ottenere un risultato che rispecchi perfettamente quello che ti ho chiesto]”. Dopo una lunga analisi che mostra come e quali dati sono stati usati, il risultato proposto da Grok, Perplexity e ChatGt è lo stesso: l’Inter campione vincendo per 2-1. In tutti e tre i casi è Lautaro Martinez, il capitano dell’Inter, a segnare per i nerazzurri, gli altri marcatori invece cambiano caso per caso. C’è però una delle quattro intelligenze artificiali che va contro corrente: secondo Gemini infatti sarà il Psg a vincere 2-1. Un solo problema: a segnare il secondo gol dei parigini sarà il campione Kylian Mbappé. Di certo un fenomeno, che però non gioca più a Parigi da un anno.