Paura passata per Iker Casillas. E’ fuori pericolo il trentasettenne portiere, operato d’urgenza a Oporto mercoledì primo maggio per «infarto acuto del miocardio». Il numero uno dei “Dragoni” adesso «sta bene, è vigile e stabile, e il problema è stato risolto», spiega il Porto in un comunicato. Ricoverato in osservazione all’ospedale Cuf dopo l’intervento, posta una sua foto sorridente sul letto e twitta: «Tutto sotto controllo. È stata una grande paura ma le forze sono intatte. Mille grazie a tutti per i messaggi e l’affetto». A rischio il ritorno in campo di Casillas, secondo il medico della squadra. Numerosi i messaggi di solidarietà da tutto il mondo sportivo. Ma una gaffe di Ilaria D’Amico, una battuta sull’infarto forse nel tentativo di sdrammnatizzare, scatena l’ironia dei social.
Il malore e l’intervento – Durante la seduta di allenamento del primo maggio, Casillas ha un malore e viene soccorso immediatamente dai medici sportivi che hanno subito predisposto il trasferimento nel più grande ospedale privato di Oporto, il Cuf. Iker è arrivato cosciente nel centro clinico dove il personale medico, accertata un’ostruzione coronarica, è intervenuto d’urgenza. L’operazione, sostengono i medici, è riuscita e il numero uno del Porto rimane in ospedale in osservazione: «Ora è stabile e ha superato i suoi problemi cardiaci». Resterà ricoverato altri due-tre giorni, poi tornerà a casa per la riabilitazione. Al momento nessuna previsione né sulle conseguenze che può lasciare a Casillas l’infarto, né sulla possibilità di tornare a giocare. Il ritorno in campo è solo una flebile speranza, secondo il medico del Porto, mentre l’ex medico della Spagna Antonio Corbalan, in un’intervista a Tve, esclude la possibilità di un ritorno: «Dopo un danno cardiaco di tale entità è praticamente impossibile ottenere l’idoneità sportiva, può tornare a una vita normale, ma non al calcio professionistico». Fonti vicine al giocatore smentiscono i pareri medici, assicurando che Iker dovrebbe recuperare al 100 per cento.
Il sostegno dei colleghi – Tantissimi i messaggi di auguri da tutto il mondo dello sport. Immediata la solidarietà del Real Madrid:«Iker Casillas ci ha insegnato durante tutta la sua carriera a superare sfide incredibili per aumentare la gloria del nostro club. Ci ha insegnato che arrendersi non fa parte della nostra filosofia di vita e ha dimostrato innumerevoli volte che rimanere forti durante le sfide più difficili è l’unica strada verso la vittoria.Vogliamo vedere al più presto di nuovo in forma il nostro eterno capitano». Ma non manca anche il sostegno dei rivali del Benfica, di tantissimi club, di Gigi Buffon a lungo in competizione con lo spagnolo per il ruolo di miglior portiere del mondo, che su twitter scrive «Vamos», sotto la foto di loro due che si abbracciano con i guanti di gioco. Anche Leo Messi, dopo la vittoria con il Liverpool, ha mandato un abbraccio a quello che per anni è stato un suo grande rivale nei Clásicos. Casillas, ricoverato in osservazione nel reparto di unità coronarica intensiva, mercoledì primo maggio nel pomeriggio ha ricevuto la visita di alcuni compagni di squadra.
La gaffe e le reazioni sui social – Ilaria D’Amico in diretta tv nel dopo Champions League di Sky sulla vicenda dell’infarto che ha colpito Iker Casillas dice: «Ora, Iker è fuori pericolo. Poi, si è trattato di un infarto al miocardio. Una di quelle parti dove, se proprio deve succederti qualcosa, è meglio che ti succeda lì». Le sue parole provocano l’immediata ironia del web che non ha gradito il tentativo di sdrammatizzare. Fioccano a raffica i commenti: «Dovete capirla. Il suo partner le ha spiegato che c’è chi ha un bidone dell’immondizia al posto del cuore» o anche: « «Dalla stessa mente che ha definito la Sudcorea “poco democratica”…» oppure: «Cioè ragazzi veramente.. Questa in teoria ha studiato, pure se non sei medico la parola miocardio deriva dal greco…muscolo cardiaco…il miocardio è il cuore». E infine: «Il cuore è fatto così: metà miocardio, metà bidone della spazzatura. Dai è la moglie di Buffon, capita».
Iker Casillas – Nato quasi trentotto anni fa a Mostoles, nell’area della grande Madrid, è cresciuto nel vivaio per diventare il secondo giocatore con più presenze nella storia del club dietro a Raul: 725 dal 1999 al 2015, durante le quali ha collezionato 5 scudetti e tre Champions, una Coppa Intercontinentale e un Mondiale per club, due Supercoppe europee e quattro nazionali e due Coppe del Re. Dopo aver vinto tutto con i blancos, dal 2015 gioca con i Dragoni con cui è arrivato un altro campionato. Oltre 160 presenze con la Nazionale spagnola, da capitano ha conquistato i Mondiali nel 2010 e due volte gli Europei (2008 e 2012). A marzo aveva rinnovato il contratto con il Porto per un altro anno (più un’opzione sul secondo). Finora è stato protagonista in campionato nella sfida testa a testa per il titolo con la capolista Benfica. In Champions, dopo aver superato la Roma negli ottavi, ha condiviso con la sua squadra l’eliminazione a opera del Liverpool.