Dopo le 3 squadre qualificate ai quarti di Champions League del 2023, quest’anno nessun club italiano è riuscito a strappare il pass per la fase successiva. L’ultima ad uscire agli ottavi è l’Inter, sconfitta prima nei tempi regolamentari 2-1 e poi ai rigori dall’Atletico Madrid dell’ex Simeone. Ai neroazzurri, forti del 1-0 maturato tra le mura amiche, non è bastato neppure il gol di Dimarco che al 33mo ha sbloccato la gara. Al Metropolitano la squadra di Simone Inzaghi, pur avendo avuto diverse occasioni da gol, non ha giocato il solito calcio, capace di entusiasmare i tifosi e confondere gli avversari con il pressing e con l’apporto offensivo dei 3 difensori centrali.

La grande illusione – La partita parte forte con le sgroppate offensive degli esterni delle due squadre: prima è Sommer, il portiere nerazzurro, a respingere un tiro di Lino. Mentre pochi minuti dopo tocca ad Oblak neutralizzare il tentativo di Dumfries. La gara è equilibrata e l’Inter al ’33 la sblocca con una bella azione corale capitalizzata con l’assist di Barella per la rete di Dimarco. Vantaggio che però dura solo 2 minuti: Griezmann sfrutta al meglio una palla arrivatagli da una deviazione maldestra di Pavard. La squadra di Inzaghi subisce il colpo e fatica a trovare sbocchi offensivi con i colchoneros che spingono alla ricerca del gol del vantaggio che riequilibrerebbe il doppio scontro. La partita si gioca a ritmi alti e al ’75 Thuram, lanciato da un ottima giocata di Lautaro in contropiede, sbaglia il gol del 1-2 solo davanti ad Oblak. Freddezza che manca anche a Barella pochi minuti dopo: a tu per tu con il portiere dell’Atletico tira debole e centrale. La spinta dell’Atletico con l’avvicinarsi al novantesimo diventa asfissiante e l’Inter fatica a uscire dalla propria metà campo. Pochi minuti dopo aver centrato un palo, Depay all’87mo trova la rete del vantaggio che mette in parità il discorso qualificazione. L’Inter subisce il contraccolpo psicologico per aver preso gol nel finale e rischia grosso quando nel recupero Riquelme si divora il gol che avrebbe chiuso la partita in 90 minuti.

Maledetti 11 metri – Nei supplementari il risultato non cambia e così la qualificazione ai quarti di Champions si decide dal dischetto. Gli errori dei subentrati Sanchez e Klaassen obbligano Lautaro a segnare il proprio rigore. Il capitano dell’Inter non ha un grande feeling con i tiri dagli 11 metri, da quando è arrivato a Milano ne ha sbagliati 9 su 23 calciati. Anche questa volta non ha la freddezza adeguata per tirare finendo per calciare alto e a lato. Un risultato che, per come maturato, lascia molto rammarico in casa Inter come riportato da mister Inzaghi: «I ragazzi devono essere orgogliosi, ho già parlato con loro. C’è dispiacere per la famiglia Inter ma vanno fatti i complimenti all’Atletico che su doppio vantaggio non ha mollato. Noi abbiamo perso le distanze e ci siamo abbassati, ai supplementari avevamo la qualificazione in mano. Abbiamo fallito occasioni che di solito non sbagliamo. Abbiamo provato i rigori in settimana e non li avevamo calciati così.»

Rimpianti – Non è stata una bella inter quella scesa in campo a Madrid, incapace di imporre il proprio gioco. La difficoltà dei nerazzurri, oltre che sul piano dello spettacolo, è stata evidente anche nel numero di occasioni. Expected Goals è un paramento che viene calcolato da un computer attraverso innumerevoli dati e ci dice quanti gol le due squadre avrebbero dovuto segnare in base alla partita giocata: in questo caso 2,19 Atletico contro 0,96 Inter. L’eliminazione è cocente per la squadra d’Inzaghi soprattutto dopo la partita d’andata dominata ma chiusa con una sola rete di vantaggio. Il mancato accesso ai quarti costa alla società meneghina 10 milioni di mancati introiti. Nonostante questo, il cammino in Champions dell’Inter gli ha comunque garantito un ticket per il mondiale per club della prossima stagione.