Sembrano lontani i tempi delle follie di Bobo Vieri. «L’Inter non è più una società in cui tutti fanno quello che vogliono. È diventata una gestione più manageriale e meno familiare». A dirlo è Matteo Spaziante, giornalista di Calcio e Finanza intervistato da La Sestina sul caso Icardi, esploso nella giornata di mercoledì 13 febbraio quando all’attaccante argentino è stata tolta la fascia di capitano. Un provvedimento senza precedenti all’interno del club nerazzurro che, stavolta, ha utilizzato il pugno di ferro. Icardi non ha preso bene la decisione del club e, come confermato dal tecnico Luciano Spalletti, ha rifiutato la convocazione alla partita di Europa League contro il Rapid Vienna in programma oggi, 14 febbraio.
La nuova direzione Marotta – Con l’avvento dell’ex amministratore delegato della Juventus, all’Inter dal 13 dicembre 2018, il club ha virato verso una direzione più razionale delle sue risorse sportive e presente nelle questioni di comunicazione con i calciatori. «La decisione ultima su Icardi è stata presa da Marotta d’accordo con il presidente Steven Zhang, che non era a Milano ieri, e l’allenatore Luciano Spalletti», aggiunge Spaziante. La conferma è arrivata dal tecnico in un’intervista a Sky Sport: «È stata una decisione dolorosa presa per il bene dell’Inter, condivisa con tutti». Non è la prima volta che la società nerazzurra prende dei provvedimenti disciplinari per sanzionare il comportamento dei giocatori. Era successo anche a Radja Nainggolan, centrocampista belga, sanzionato lo scorso dicembre e sospeso prima della trasferta con il Napoli per i continui ritardi agli allenamenti.
Nuovo manager, nuova politica – «È una piccola rivoluzione iniziata già dalla presidenza Thohrir – spiega Spaziante – sicuramente niente a che vedere con la presidenza Moratti». Sugli aspetti sportivi decidono i due amministratori delegati, cioè Marotta e Alessandro Antonello, che si occupa delle questioni più strategiche della direzione sportiva come il merchandising. Zhang ora ha più poteri operativi, per esempio su questioni societarie legate all’area finanziaria: in un verbale del consiglio di amministrazione interista del 26 ottobre si legge che il presidente dispone di «tutti i poteri, da esercitarsi con firma libera e disgiunta e senza limiti di importo, per la gestione ordinaria e straordinaria della società». Non è la prima volta che una società italiana si organizza in questo modo. L’aveva fatto la Juventus con la triade Moggi, Giraudo e Bettega ma anche il Milan con Berlusconi e Galliani. «Le società si organizzano così per dare più potere a un dirigente prettamente sportivo», aggiunge Spaziante.
Futuro incerto per il bomber argentino – Adesso la cessione di Icardi è probabile. La decisione, che probabilmente ipoteca il suo futuro, è stata presa anche con il placet dello spogliatoio. «Al di là delle scelte singole c’è una volontà nuova da parte della società nerazzurra. I dirigenti, e nello specifico Marotta, vogliono dare un senso di ordine alla società, per proteggere la squadra e il suo futuro», conclude Spaziante. Wanda Nara, moglie e manager dell’attaccante, era diventata un pericolo per tutto lo spogliatoio a causa delle sue dichiarazioni sui social, l’ultima sul centrocampista Ivan Perisic.