ANSA / MATTEO BAZZI

Era un’occasione d’oro per entrambe: l’Inter aveva il match-point sulla racchetta, la Roma la possibilità di salire al quarto posto solitario. Inter-Roma finisce invece con un 1-1 (firme di El Shaarawy e Perisic) che lascia tutti insoddisfatti e rimanda ogni verdetto per la Champions alle ultime cinque partite. Quello che di sicuro ci lascia la serata di San Siro è la netta frattura nel tifo interista. L’oggetto della discordia è ancora Mauro Icardi. Dal secondo anello verde piovono insulti a ogni occasione, dall’annuncio delle formazioni al riscaldamento. Gli altri settori fischiano gli ultras e applaudono l’ex capitano, soprattutto dopo l’entrata in campo. Una divisione che farà da sfondo per tutto il finale di stagione, in attesa che l’estate porti una soluzione.

Le scelte – Difesa titolare per Spalletti, con D’Ambrosio, Skriniar, De Vrij e Asamoah incaricati di mantenere imbattuta la miglior difesa del campionato. Borja Valero fa le veci di Brozovic di fianco a Vecino, mentre Politano, Nainggolan e Perisic si sistemano sulla trequarti. Prima panchina per Icardi, a cui viene preferito Lautaro Martinez. Ranieri si presenta a San Siro con Mirante tra i pali, con Florenzi, Juan Jesus (problema dell’ultimo minuto per Manolas), Fazio e Kolarov in difesa. Cristante e Nzonzi formano una cerniera centrale fisica. Sulla trequarti una sorpresa: Under, Pellegrini e El Shaarawy vengono preferiti all’ex Zaniolo. Dzeko prima punta.

In trincea – L’inizio è scoppiettante. Dzeko dopo tre giri di lancetta si trova libero in area di rigore di calciare ma ciabatta molle con l’esterno. Il bosniaco inizia a svariare e dalla destra apparecchia per il sinistro di Kolarov: siluro a lato di poco. L’Inter risponde con un assolo di Politano, il traversone uncinato pesca Lautaro che sovrasta Florenzi e viene fermato da un grande Mirante in collaborazione con il legno. I nerazzurri crescono ma concedono la possibilità di ripartire a El Shaarawy. Pessima scelta. Il 92 della Roma salta secco uno statico D’Ambrosio, finta il destro a giro mettendo a sedere Vecino e poi la piazza sul palo lontano. Un gran gol che rompe lo spartito vivace della partita. La Roma lascia il possesso all’Inter (71% abbondante nella prima frazione) e si mette in trincea. Il campo lo risale raramente, appoggiandosi ad un Dzeko in versione calamita. Il ritmo si abbassa con l’Inter che continua a lottare contro i suoi dèmoni. Creare occasioni contro squadre chiuse rimane una chimera. I pericoli per Mirante arrivano intorno all’intervallo: sinistro di Politano non trattenuto dal portiere regala a Vecino il tap-in, ma Fazio lo mura. Dall’angolo Perisic disegna una traiettoria su D’Ambrosio, ancora sopra la testa di Florenzi. Il 33 non inquadra la porta e lascia ai capitolini un intervallo sereno.

Accontentarsi – L’Inter rientra in campo più pimpante e produce un colpo di testa centrale di Martinez, in anticipo su Juan Jesus. La Roma rinuncia a qualsiasi offensiva e si limita ad aspettare. L’ingresso di Icardi per Nainggolan divide lo stadio. La Curva e il resto del pubblico si fischiano e si insultano a vicenda per qualche minuto. La mossa del doppio centravanti, però, produce i suoi effetti dopo circa dieci minuti. D’Ambrosio dialoga con Politano e trova sul secondo palo Perisic completamente solo. Il croato pareggia in tuffo di testa e approfitta della volontà di Florenzi di aiutare Fazio in marcatura su Icardi. L’Inter non sfrutta il momento psicologico favorevole, palleggiando nella metà campo avversari ma senza impensieriere Mirante. L’ultimo brivido arriva a sorpresa dalla parte opposta. Joao Mario – pessimo il suo impatto con la partita– perde un pallone che regala una ripartenza ai giallorossi. Il diagonale mancino di Kolarov sembra vincente ma Handanovic si esibisce nell’unica parata impegnativa della serata e blinda l’1-1. L’Inter non scappa, la Roma non ruggisce. Tutto rimandato.

Le parole dei mister – Sia Spalletti che Ranieri si presentano in conferenza riconoscendo come il pareggio sia un risultato insipido per entrambe le squadre. Per il tecnico interista «le cose rimangono invariate, anche se in casa si vorrebbe sempre qualcosa in più», mentre l’allenatore ospite è «rammaricato per come si erano messe le cose e per il grande intervento di Handanovic». Immancabile per Spalletti la domanda sulla preferenza per Martinez su Icardi: «Lautaro si è allenato bene e preferivo avere un attaccante con le caratteristiche di Mauro da giocarmi in corsa». Tanta carota per Borja Valero – «importantissimo anche in fase difensiva» -, un po’ di bastone per Nainggolan – «sentiva troppo la partita». Ranieri motiva la scelta di Under in favore di Zaniolo dall’inizio ritenendola «un’opportunità per un ragazzo in crescita nelle ultime settimane». Allo stesso tempo, però, non risparmia qualche critica all’ex-Inter: «Doveva fare meglio. Ma è giovane, diamogli tempo».