La vittoria c’è stata. Ma per una prestazione pienamente convincente si prega di passare un’altra volta. L’Inter festeggia i 111 anni di storia battendo 2-0 a San Siro contro la Spal grazie ad i gol di Politano e Gagliardini, utili per rimanere a -1 dal Milan. Una vittoria nel derby di domenica prossima significherebbe sorpasso e terzo posto. I tre punti con la Spal, invece, maturano nel secondo tempo, al termine di una partita in cui l’Inter controlla il gioco ma fatica a scardinare, palla a terra, il sistema difensivo della Spal, ordinata ma poco ambiziosa. I nerazzurri sono stati lenti nella circolazione di palla, incapaci di trovare con costanza un uomo alle spalle del centrocampo degli ospiti per poi giocarsi l’uno contro uno con i centrali difensivi spallini. L’Inter e i suoi tifosi si sono aggrappati ancora una volta ai guizzi di Lautaro Martinez, il migliore in campo, coinvolto anche nell’azione del gol stappa-partita di Politano. Il Toro era stato anche capace di trovare il gol con una serpentina intorno alla mezz’ora del primo tempo, ma si era visto ricacciare in gola l’urlo di gioia dal check al Var di Calvarese.

Gli schieramenti – Spalletti sceglie il 4-3-3 e conferma quasi tutte le indiscrezioni della vigilia. Inamovibili Handanovic, De Vrij, Brozovic e Martinez, salvaguardati i diffidati Skriniar e D’Ambrosio in favore di Miranda e Cedric e schierati Joao Mario e Gagliardini come scudieri di Brozovic. La sorpresa è a sinistra: Asamoah fa l’attaccante esterno davanti a Dalbert, solo panchina per Candreva. Ritorno all’antico, invece, per mister Semplici: 3-5-2 con Bonifazi, Vicari e Felipe davanti a Viviano, Valoti largo a destra in luogo dell’infortunato Lazzari completa il centrocampo titolare con Missiroli, Schiattarella, Kurtic e Fares. Davanti Floccari affianca Petagna.

Urlo strozzato e fischi – Pronti via e l’Inter riesce a pescare Joao Mario alle spalle di Missiroli ma il suo tiro finisce alto. La posizione del portoghese è quella che nei primi minuti dà più fastidio agli spallini, ma gli ospiti riescono in fretta a trovare le misure giuste. Il fraseggio troppo lento dell’Inter agevola il sistema difensivo della Spal, che inizia ad affacciarsi nella metà campo interista appoggiandosi alle spalle forti di Petagna e Floccari, bravi a giocare di sponda e a far risalire il campo ai compagni. Gli unici sussulti sono una girata volante (16′) e un colpo di testa (28′) finiti a lato di Martinez, sempre pronto ad anticipare Bonifazi sui cross di un positivo Cedric. Sull’altro fronte fa venire un brivido a San Siro solo un’incornata a lato di Petagna, su suggerimento di Valoti. Al trentesimo arriva quello che sembra essere il vantaggio nerazzurro: cross morbido di Asamoah per Lautaro, che mette giù con il petto, fa sedere Felipe e fulmina Viviano sul primo palo. Un gran gol che fa ruggire San Siro. La gioia, però, si trasforma in una nube di fischi, quando Calvarese viene invitato a rivedere le immagini e rileva un tocco con il braccio di Martinez. L’arbitro giudica il tocco fondamentale per consolidare il possesso del pallone e annulla il gol, togliendo il settimo sigillo in campionato al 10 interista. L’Inter non crea più nulla, perde Brozovic (noia muscolare, entra Candreva) e torna negli spogliatoi accompagnata dai fischi del suo pubblico.

Politano-Gagliardini, l’Inter va – Si ricomincia con un altro cambio obbligato per Spalletti: Miranda, sanguinante nel primo tempo, si è rotto il setto nasale (manata involontaria di Petagna). Dentro Ranocchia e si passa ad un 3-4-3 che vede Asamoah fare il terzo centrale, Dalbert e Cedric larghi, Candreva e Politano più stretti e vicini al Toro Martinez. Il cambio di sistema regala all’Inter il vantaggio numerico su Petagna e Floccari, sfruttato per alzare il baricentro. I padroni di casa, però, continuano a non creare occasioni da gol. Serve un guizzo, un’azione imprevedibile. Arriva al 68′, con un pizzico di fortuna. Candreva premia la sovrapposizione di Dalbert, il traversone arretrato del brasiliano arriva a Martinez, il cui appoggio verso l’accorrente Candreva viene sporcato da Schiattarella. Politano controlla, calcia e viene premiato dalla deviazione di Bonifazi, che spiazza Viviano. Sbloccato il match, diventa tutto più semplice per l’Inter, complice l’arrendevolezza degli ospiti. Il raddoppio arriva dieci minuti dopo e porta la firma di uno dei peggiori in campo fino a quel momento. Gagliardini raccoglie un traversone basso di Cedric e incrocia sul palo lungo. I cambi di Semplici (dentro Dickmann, Paloschi e Antenucci) non producono nulla. Il triplice fischio certifica che il derby di Milano previsto per domenica prossima varrà tantissimo.

Le reazioni degli allenatori – «Arriviamo benissimo alle due partite fondamentali che ci aspettano (ritorno degli ottavi di Europa League e derby ndr), abbiamo ancora colpi da sparare», spiega Luciano Spalletti in conferenza stampa. L’approccio alla gara, però, non ha soddisfatto il tecnico toscano: «Siamo entrati in campo emozionati, timorosi. Non possiamo avere paura di sbagliare, siamo l’Inter. Se qualcuno ha paura non può giocare con questa maglia. Arrivato il gol di Politano ci siamo sbloccati» ha spiegato Spalletti. Miranda e Brozovic? «Difficilmente li recupereremo per Eintracht e Milan, paghiamo le tante partite ravvicinate». Non contento invece Semplici, e non solo per la sconfitta che lascia la Spal con soli due punti di vantaggio sul Bologna terzultimo. Il tecnico ha riconosciuto ai suoi «una buonissima prestazione in uno stadio imponente», ma rimpiange «un po’ di coraggio in più che sarebbe servito per fare male all’Inter». Il ritorno al 3-5-2 «ci ha regalato più solidità ma ci ha anche tolto qualcosa davanti. Poi serve fortuna, oggi siamo stati anche puniti dagli episodi. Senza quella deviazione chissà…».