Zhang Jindong, fondatore e azionista di maggioranza di Suning, ha ceduto il 23% delle quote del gruppo – proprietario anche dell’Inter – a due aziende controllate dallo Stato cinese. L’affare da circa 1,9 miliardi di euro permette al colosso degli elettrodomestici di incassare una liquidità importante in un momento difficile dal punto di vista economico. Ne potrebbe giovare il club nerazzurro, ritenuto già ai tempi dell’acquisizione nel 2016 un asset indispensabile per farsi strada nel continente europeo, che ora attende nuovi investitori.

E l’Inter? – Le restrizioni imposte da Pechino alla fuoriuscita di capitali dalla Cina, cui si sono aggiunti gli effetti del Covid, hanno spinto il gruppo Suning a cercare un partner strategico per l’Inter. Il presidente Steven Zhang, alla guida del club nerazzurro dall’ottobre del 2018, ha confermato alla dirigenza il proprio impegno nella ricerca di soci per superare le attuali difficoltà finanziarie. A tal proposito proseguono senza sosta i contatti con possibili investitori e in settimana potrebbero esserci novità anche relativamente alla trattativa con Bc Partners, il fondo inglese che ha offerto 750 milioni di euro per l’acquisto del club attualmente in testa alla classifica di Serie A. La fumata bianca è ancora lontana ma intanto con l’acquisto del 23% di Suning lo Stato cinese ha confermato la vicinanza al colosso della famiglia Zhang e a tutte le sue attività considerate strategiche.

Il presidente dell’Inter Steven Zhang / Foto Ansa

Stop al calcio in Cina – Per Suning lo scenario è diverso in patria. La volontà, ribadita dal governo cinese, è quella di ottimizzare al massimo gli investimenti, focalizzandosi sulle attività rilevanti e non su quelle secondarie come il calcio, almeno a livello locale. Strategico, dunque, non era più lo Jiangsu, la squadra di proprietà di Suning e vincitrice dell’ultimo campionato di calcio cinese. La dirigenza non ha potuto rispettare i termini per l’ammissione del club al prossimo campionato e ha annunciato ufficialmente lo scioglimento, oltre alla sospensione con effetto immediato di tutte le sue attività. Negli ultimi cinque anni lo Jiangsu ha raggiunto risultati importanti, vincendo la Chinese Super League e piazzandosi due volte in seconda posizione. «Sin dal transfert nel dicembre 2015, – si legge nella nota del club – lo Jiangsu FC ha investito attivamente nel calcio professionistico supportandone lo sviluppo in Cina e costruendo rapidamente una struttura con standard internazionali». «In questi 5 anni abbiamo lavorato molto duro, condividendo gioie e momenti difficili. Non ci sono rimpianti: questo è il calcio. Questa è la vita»: termina così il comunicato di Suning, che lascia aperte le porte per qualcuno che possa subentrare per onorare i pagamenti e far proseguire l’esperienza sportiva. Per molti osservatori è il segno della fine del business legato al calcio, che ha portato i club cinesi a diventare protagonisti sul mercato, con l’ingaggio di top player come Hulk, Oscar e Paulinho e di allenatori quali Marcello Lippi, Felipe Scolari e Fabio Cannavaro.