Lorenzo Pellegrini a segno contro l’Ecuador (foto Ansa)

Due su due. L‘Italia calcistica torna dalla mini tournée statunitense con una doppia vittoria contro Venezuela ed Ecuador, due successi che accendono un timido entusiasmo in vista dell’Europeo del prossimo giugno in Germania. La sosta per le Nazionali non era iniziata nel migliore dei modi per l’Italia, con il caso Acerbi che ha disturbato il ritiro, ma per il ct Luciano Spalletti il bilancio è «molto positivo»: posto che gli avversari non fosseo di livello, le indicazioni arrivate dal campo suggeriscono che la strada intrapresa dall’ex allenatore del Napoli è quella giusta per rilanciare gli Azzurri dopo il fiasco della mancata qualificazione al Mondiale del 2022.

Numero 9 – Innanzitutto, dopo anni in cui l’Italia non riusciva a trovare un centravanti, ecco che ora potrebbe aver trovato un nuovo bomber su cui fare affidamento: Mateo Retegui. L’attaccante del Genoa ha deciso la sfida contro il Venezuela del Chase Stadium di Fort Lauderdale (Florida) con una doppietta da rapace d’area di rigore. Il classe ’99 di origini argentine magari non ruba l’occhio e non si distingue per particolari doti tecniche, ma dialoga coi compagni e si fa sempre trovare al posto giusto: dal suo esordio sotto la guida di Roberto Mancini il 23 marzo 2023, Retegui ha vestito la maglia azzurra in sei occasioni, andando a segno quattro volte.

Schemi – A questa Nazionale, però, manca un giocatore capace di spostare gli equilibri come una volta facevano i vari Baggio, Del Piero e Totti. Ecco allora che diventa fondamentale il gioco. Non è facile per un allenatore di una nazionale trasmettere in maniera rapida le proprie idee alla squadra, ma nei primi sette mesi della sua gestione i giocatori sembrano aver già recepito i dettami tattici di Spalletti. Il modulo che probabilmente vedremo a giugno in Germania è il 4-3-3, ma gli interpreti sono variabili: tutti sanno cosa fare e la squadra ha una idea precisa di come giocare, anche se non sempre ci riesce al meglio. Come è successo col Venezuela, dove le iniziative offensive sono state poche e un po’ raffazzonate, e nel secondo tempo della sfida con l’Ecuador, con la nostra Nazionale apparsa in affanno dopo una prima frazione di livello.

C’è ancora il muro azzurro? – Un gioco propositivo e votato all’attacco è necessario anche perché la partita col Venezuela ha evidenziato grosse difficoltà difensive, parzialmente corrette nella gara con l’Ecuador. La difesa, da sempre marchio di fabbrica della nostra Nazionale, non sembra più essere quella invidiata e rispettata da tutto il mondo del calcio. Le amichevoli del 4 e del 9 giugno contro Turchia e Bosnia saranno le ultime occasioni per mettere a punto i dettagli prima del calcio di inizio degli Europei, il 15 giugno a Dortmund contro l’Albania. Con le altre avversarie del girone, Croazia e Spagna, il livello di difficoltà aumenterà, ma l’Italia è pronta a difendere il titolo conquistato a Londra nel 2021 anche se sfavorita. Del resto, gli ultimi successi e le più belle cavalcate della nostra storia recente sono arrivate quando i presupposti non erano dei migliori.