Ignazio Abate

Il gol del pareggio di Abate

Una rissa. Un grave infortunio per Khedira. Quattro ammoniti. Italia-Germania non è mai un’amichevole e non lo è stata nemmeno a San Siro, in una gara bella e vibrante terminata 1-1. Certo, non stiamo parlando dell’epico 4-3 di Città del Messico, ma lo spettacolo offerto dalle due squadre, soprattutto nel primo tempo, è stato di buonissimo livello. E poco importa che, in barba al potenziale offensivo delle due squadre, a segnare siano stati due difensori, Hummels e Abate (primo centro azzurro in 17 presenze).

Lineker, vecchia gloria inglese, diceva: “Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti e, alla fine, vincono i tedeschi”. Sarà, ma i leoni di Germania diventano teneri agnellini quando incontrano gli italiani: per loro saremo pure sporchi e cattivi, ma non ci battono dal 1995. Una tendenza confermata pure a Milano, dove pure la formazione di Loew era partita con il botto. Pronti, via e all’8’ Hummels va già in rete, con un colpo di testa vincente sugli sviluppi di un calcio d’angolo. La Germania, pur senza prime punte (Klose e Gomez son out) e con le punte di diamante Ozil e Reus in panchina, ci fa ballare in difesa, dove i quattro moschettieri Schurrle, Kroos, Muller e Goetze imperversano senza pietà. Khedira avrebbe pure il pallone del 2-0 per mandare a letto presto l’Italia, invece il suo destro si stampa sul palo per l’enorme sollievo di Buffon, ormai battuto.

Ma i nostri sanno compattarsi proprio nei momenti di difficoltà, e così la truppa di Prandelli, superati gli sbandamenti iniziali, si rimbocca le maniche e prepara la controffensiva. Bene la regia di Pirlo, preziosi gli inserimenti di Marchisio, utile l’ordine di Motta: il centrocampo azzurro, pur senza De Rossi, funziona a dovere. Da rivedere, o semmai da accantonare, la posizione di Montolivo trequartista, a cui è mancato sempre il passaggio decisivo. In avanti, con Rossi fuori per febbre, Balotelli e Osvaldo ci hanno messo impegno e volontà, ma niente di più. Da segnalare l’ottima prova sull’out di sinistra di Criscito, al rientro in Nazionale dopo tredici mesi.

Il gol del pareggio italiano arriva per merito dell’altro terzino, Ignazio Abate, che al 28’ scambia con Bonucci e scaraventa in rete una sassata di sinistro imprendibile per Neuer. Prima dell’intervallo, lo stesso Bonucci sbaglia maldestramente il rinvio e per poco non viene punito da Schurrle, il cui tiro di controbalzo termina sulla parte superiore della traversa.

Meno emozioni e più nervosismo nella ripresa. Marchisio ha la palla del sorpasso azzurro, ma Neuer si oppone. Poi arriva la canonica girandola dei cambi, con Prandelli che cambia modulo, sperimentando il 4-2-3-1, con Candreva, Montolivo e Marchisio a supporto di Balotelli. Un contrasto tra Pirlo e Khedira costa caro al tedesco, che riporta la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro, che lo terrà lontano dal campo almeno per sei mesi: mondiale in Brasile a serio rischio per il giocatore tedesco di origine tunisina. Negli ultimi minuti, l’Italia spinge ma senza far male e l’ultimo brivido è di marca teutonica, con Höwedes che si incunea in area e colpisce il palo. 1-1 finale: i tedeschi, per batterci, dovranno aspettare un altro po’.

Francesco Paolo Giordano
Francesco Loiacono
Federico Thoman