Rispettate le attese per la seconda tappa del Giro d’Italia: arrivo in volata e maglia rosa sempre sulle spalle di Remco Evenepoel. A tagliare il traguardo davanti a tutti, con uno scatto bruciante, è stato l’azzurro Jonathan Milan, corridore della Bahrain Victorious alla prima esperienza al Giro. I 202km pianeggianti che hanno portato la carovana rosa da Teramo a San Salvo non hanno creato insidie per i big fino a quando, negli ultimi kilometri di gara, una caduta ha spezzato a metà il gruppo facendo perdere secondi importanti al francese Thibaut Pinot e al vincitore del Giro2020 Tao Geoghegan Hart.

Gli istanti decisivi – A 38km dall’arrivo la fuga di giornata viene ripresa dopo che per tutto il giorno il gruppo l’aveva tenuta sotto controllo, con un vantaggio degli apripista mai superiore ai 2 minuti. Con il plotone compatto le squadre hanno iniziato a tirare per prendere le posizioni più avanzate del gruppo, così da preparare la volata finale dei propri velocisti e tenere gli uomini classifica nelle prime posizioni per evitare possibili problemi. A 3,8 km dall’arrivo una caduta sulla sinistra del gruppo costringe i ciclisti che non erano davanti a fermarsi e ripartire. A farne le spese sono stati Mark Cavendish, specialista degli arrivi in volata e alcuni uomini che puntano alla maglia rosa come Pinot, Geoghegan Hart ma anche Jay Vine. All’ultimo kilometro i treni delle squadre per lanciare la volata finale ai propri velocisti sono pronti: l’UAE Emiìrates per Pascal Ackermann, il team Arkea per David Dekker e l’Alpecin per Kaden Groves. Jonathan Milan che è rimasto senza compagni battezza la ruota di Goves per prendere la scia e a 100 metri dall’arrivo la lascia nell’affondo decisivo. L’azzurro, alto 1,94 si alza sui pedali sprigionando tutti i cavalli del proprio motore, facendo il vuoto dietro di sè e tagliando il traguardo davanti a tutti.

Nuova stella del ciclismo azzurro- Milan, classe 2000, alla prima prima esperienza in un grande giro si è presentato con una vittoria. L’atleta di Buja, un piccolo borgo in provincia di Udine, è cresciuto nei velodromi dove si fa notare dal Ct della nazionale Davide Cassani che lo convoca per le Olimpiadi di Tokyo2020, dove assieme a Simone Consonni, Filippo Ganna e Francesco Lamon vince la medaglia d’oro nell’inseguimento a squadre. Dopo il successo olimpico firma il primo contratto da professionista con la Bahrain che decide di portarlo al 106esimo Giro. «È un’emozione incredibile. Ieri avevo testato le mie gambe a cronometro, oggi volevo vincere allo sprint. É la mia prima vittoria di tappa al Giro, non ho parole per descrivere come mi sento» ha dichiarato Milan dopo la vittoria. Successo esaltato anche dal presidente della Federazione Ciclistica Italiana Cordiano Dagnoni che ha voluto sottolineare il percorso fatto da Milan: «Una volta di più si dimostra l’importanza dell’attività su pista nella formazione di un atleta completo. Il successo di Milan è forse la migliore risposta a quanti vogliono il nostro movimento in difficoltà nelle gare su strada. Abbiamo tanti giovani che pian piano stanno maturando. Mi auguro di vederne altri sul podio già a questo Giro».

Giornata felice per Evenepoel- La maglia rosa rimane a Remco Evenepoel, uno dei grandi favoriti della vigilia. Il fuoriclasse belga, classe 2000 già vincitore quest’anno della Liegi-Bastogne-Liegi ha corso la seconda tappa scortato dai propri compagni della Quick Step. Durante il percorso c’è stata anche una piacevole sorpresa con la moglie, Oumaima Rayane, vestita di rosa a salutarlo. Il sogno di Evenepoel è quello di tenere la maglia del leader della classifica generale fino all’arrivo a Roma, ma per riuscirci avrà bisogno dell’aiuto dei 7 compagni di squadra. La Quick Step dovrà darsi da fare per fronteggiare squadre più attrezzate come la Jumbo-Visma di Primož Rogli?. L’ultima volta che un corridore ha mantenuto la maglia rosa dalla prima all’ultima tappa del giro era il 1990 con la vittoria di Gianni Bugno, anno dell’ultimo scudetto del Napoli.