Foto da: Ettore Ferrari/Ansa

Roma 53 punti, Lazio 52, Inter 51, Sampdoria e Milan (queste tre con una partita in meno) 44. Tra cinque contendenti per la qualificazione alla prossima Champions League, ce la faranno solo in due: la volata è lanciata per le ultime giornate di Serie A. Ma Lazio e Milan hanno un’occasione in più per raggiungere il grande palcoscenico europeo: chi vince l’Europa League, infatti, ottiene il diritto di partecipare alla Champions dell’anno successivo. Giovedì 8 marzo iniziano gli ottavi di finale: per i rossoneri la sfida agli inglesi dell’Arsenal (ore 19) rievoca i tempi gloriosi, mentre i biancocelesti affronteranno alle 21.05 gli ucraini della Dinamo Kiev.

In 70 mila a San Siro – Milan e Arsenal, insieme, contano 96 trofei nazionali e internazionali. San Siro aspetta più di 70 mila persone (è stato aperto anche il terzo anello, mentre la fermata della metro di Duomo rimarrà chiusa dalle 10 alle 18 per evitare disordini tra tifosi) e i rossoneri sognano di rivivere la notte del 15 febbraio 2012, quando in Champions League superarono gli inglesi per 4-0. La squadra di Gennaro Gattuso non perde dallo scorso 23 dicembre e viene da un ottimo momento di forma con cinque vittorie nelle ultime sei partite e, soprattutto, nessun gol subito. Al contrario l’Arsenal perde da quattro match consecutivi e, come scrive il Guardian, in Europa League ha la possibilità di «salvare la propria stagione». Se lo stato di forma delle due squadre sembra dire Milan, l’esperienza internazionale è tutta a vantaggio degli inglesi: Gattuso è l’allenatore con meno panchine in Europa, il 68enne Arsène Wenger quello più longevo. «Io davanti a lui sono il mister dei Pulcini», ha ammesso Gattuso in conferenza stampa.

Vincere per Astori – Mercoledì 7 marzo il tecnico del Milan ha aperto il suo incontro con i giornalisti alla vigilia della partita ricordando Davide Astori, il capitano della Fiorentina morto la scorsa domenica. I due si erano incrociati proprio in rossonero, quando Gattuso ringhiava a centrocampo e Astori cresceva in Primavera. «Voglio dire due parole su Astori. Perdiamo un grandissimo uomo di un’umiltà incredibileil ricordo di Gattuso – Io ero al Milan e lui nelle giovanili. Quando lo vedevo in palestra mi chiedeva sempre se poteva usarla. Alla terza volta gli ho detto che era casa sua e che non serviva chiedermelo. Dev’essere un esempio per tantissimi giovani – ha aggiunto – È sempre stato rispettoso e con grande mentalità. Ci mancherà un grandissimo uomo, non lo dimenticheremo». Prima del fischio d’inizio ci sarà un minuto di silenzio voluto dalla Uefa. I giocatori del Milan non hanno potuto partecipare al funerale, ma Riccardo Montolivo e Ignazio Abate sono stati alla camera ardente. Lo spagnolo Suso ha scritto su Instagram: «Si accendono le luci. Notte d’Europa. Notte da Milan. Con un pensiero, speriamo, una dedica speciale».

Dimenticare Romagnoli e Dybala – La Lazio è chiamata a un compito sulla carta più agevole (la Dinamo Kiev è seconda nel suo campionato e si è qualificata agli ottavi superando i greci dell’Aek Atene solo con due pareggi), ma deve riscattare due cocenti delusioni dell’ultima settimana. Prima la sconfitta ai rigori proprio contro il Milan nella semifinale di ritorno di Coppa Italia (con gol decisivo, sotto la Curva Nord, del tifoso biancoceleste Alessio Romagnoli), poi il ko al 93′ nel big match di Serie A contro la Juventus con un gol di Paulo Dybala. Simone Inzaghi si affida a Ciro Immobile, già cinque gol in Europa League, e sprona i suoi: «Quando si perdono due partite così, è normale che i ragazzi non siano al massimo – le sue parole in conferenza stampa – Dobbiamo ripartire dalle prestazioni, abbiamo fatto due ottime gare contro Milan e Juve, abbiamo affrontato due grandissime squadre che abbiamo battuto all’andata. Meritavamo di più, abbiamo giocato alla pari, gli episodi non sono stati favorevoli».