Da Coppa Davis a Coppa Piquè, con buona pace di 118 anni di storia. Il torneo di Tennis più antico del mondo rischia di sparire. A poco meno di 24 ore dal successo della Croazia a Lille, il presidente della International Tennis Federation (Itf) David Haggerty ha confermato che la competizione va verso un deciso cambiamento,  dichiarando che «potrebbe svolgersi anche in un solo giorno».

La riforma – Lo scorso agosto i vertici della Itf, l’organizzazione che raggruppa le federazioni di 144 paesi, si sono riuniti a Orlando, in Florida, per esprimersi sulla riforma della Coppa Davis. Nonostante i pareri contrari di Regno Unito e Australia, dall’incontro è uscito un torneo diverso, con un nuovo nome e una formula inedita.

La neonata “Coppa Piqué”, infatti, non sarà più una rassegna itinerante e avrà una sede unica, Madrid per le edizioni 2019 e 2020. Le 18 nazionali si sfideranno per una settimana in un format che dai gironi all’italiana porterà fino in finale. Dietro al cambiamento il fondo di investimenti Kosmoss, fondato dal calciatore del Barcelona Gerard Piqué, che ha stretto una partnership con la Itf per i prossimi 25 anni. Giro di affari stimato: 3 miliardi di dollari.

Il rischio flop – Le polemiche sono legate alla data e al fatto che sia stato aggiunto un torneo secco ad altri 67 titoli ufficiali. La questione ha coinvolto alcuni tra i migliori tennisti al mondo, dal talento tedesco Alexander Zverev – che preferirà la Team World Cup a marchio Atp – fino a Roger Federer. Il fuoriclasse svizzero ha osteggiato la coppa nascente anche a causa della concomitanza con la Laver Cup, rassegna da lui stesso organizzata in settembre. A lui si è accodato anche il campione serbo Novak Djokovic, che ha definito la data come «inopportuna per i top player». «È un torneo per tennisti emergenti, non per me – ha commentato Federer – Se non gioco potrebbero ripensarci anche i miei connazionali Wawrinka e Luthi». Le sue dichiarazioni hanno scatenato una discussione a distanza tra lui e lo stesso Piqué.

L’Itf prende tempo – Con il rischio di vedere un torneo senza nomi importanti, la Itf cerca l’accordo tra le parti. «Sappiamo che il problema è il calendario – ha dichiarato Haggerty in un’intervista alla Reuters – ci riuniremo ancora a gennaio con Atp, Kosmoss e i giocatori per capire cosa fare. Stiamo considerando l’opportunità di giocare un solo grande evento che permetta a tutti di partecipare: non è forse la strada migliore per lavorare insieme?», conclude. Eppure nel post-match della finale persa contro la Croazia, l’allenatore della nazionale francese Yannick Noah ha criticato le modalità con cui si riorganizzerà la competizione. «Quando dicono che sarà la stessa Davis mi viene da dirgli che sono dei bugiardi».