Paulo Dybala, miglior marcatore della Roma con 12 gol in campionato (Ansa)

«Non è forte chi non cade, ma chi cadendo ha la forza di rialzarsi». Parole di Jim Morrison, messe in atto dalla Roma. Dopo aver perso ai calci di rigori la finale di Europa League contro il Siviglia, i giallorossi hanno vinto 2-1 contro lo Spezia e conquistato l’accesso a quella competizione che li ha visti sconfitti a un passo dalla gloria. La ciliegina sulla torta è stata la conferma da parte di Mourinho della propria permanenza a Trigoria. Da un lato l’entusiasmo dei padroni di casa per aver conservato il sesto posto, dall’altro la delusione dei liguri: con un pareggio avrebbero conquistato la salvezza, mentre ora dovranno giocare lo spareggio contro il Verona, che condivide con loro il terz’ultimo posto.

La partita – Pronti, via e lo Spezia ha sbloccato il risultato con Nikolaou, che di testa ha deviato in rete una conclusione di Bourabia. I giallorossi hanno cercato di rispondere, avanzando il baricentro e conquistando diversi calci piazzati, specialità della casa. Al quarto d’ora, un tiro di El Shaarawy ha baciato la traversa, prima di spegnersi sul fondo. I bianconeri non si sono scomposti e hanno continuato a giocare con cinque uomini sulla linea difensiva, quattro a centrocampo e il solo Nzola con il compito di tenere palla e far salire la squadra. Non riuscendo a trovare un varco, i padroni di casa hanno provato a ristabilire l’equilibrio con tiri dalla distanza, senza però riuscire a trovare lo specchio. La fortuna ha premiato gli audaci giallorossi, quando un cross di Zalevsky è entrato in porta senza nessuna deviazione. È stata l’ultima emozione del primo tempo, che si è concluso con il punteggio in parità. La ripresa è iniziata con una grande occasione per lo Spezia: Nzola ha liberato Gyasi all’interno dell’area, ma il capitano ligure ha perso il tempo per tirare ed è stato chiuso dalla difesa. I padroni di casa hanno risposto con un tiro di Dybala, concluso di poco a lato del palo. I giallorossi hanno faticato ad alzare il loro ritmo di gioco, consentendo agli ospiti di schierarsi a protezione della porta. Sulla prestazione della Roma ha influito anche la finale di Europa League, durata la bellezza di 146 minuti. Gli ospiti hanno cercato di sorprendere i padroni di casa con una ripartenza guidata da Nzola, ma Zurkowski non è riuscito ad impattare bene il pallone a un passo dalla porta. Sul ribaltamento di fronte, l’arbitro ha negato un rigore alla Roma per un intervento su Dybala. I giallorossi hanno continuato ad attaccare e El Shaarawy ha subito un altro fallo all’interno dell’area, che è costato anche l’espulsione ad Amian. Dal dischetto si è presentato Dybala, che ha battuto Zoet e regalato ai padroni di casa la qualificazione all’Europa League.

Il rigore decisivo realizzato da Dybala. L’argentino non ne ha sbagliato nessuno in questo campionato (Ansa)

Il saluto – Al termine della partita, i giocatori della Roma hanno ringraziato i 62mila tifosi presenti allo stadio, che non hanno mai smesso di far sentire il loro sostegno alla squadra. Sono state 33 le volte in cui i sostenitori giallorossi hanno riempito l’Olimpico, 34 se si conta anche la finale di Europa League, vista sui maxischermi. Nonostante il ko, il legame tra squadra e tifosi è sempre più forte, come testimoniano i numerosi striscioni esposti prima della partita, tra cui quello con scritto: «A prescindere da tutto, la vittoria più grande sei tu Roma mia».

L’infortunio – L’unico neo per la Roma è rappresentato dal grave infortunio subito da Abraham, costretto a uscire dopo uno scontro con Ampadu, che ha fatto compiere all’attaccante un movimento innaturale con il ginocchio sinistro. L’inglese è stato portato fuori dal campo in barella e si è subito recato al centro medico. L’esito degli esami ha confermato i timori dei giallorossi: lesione del legamento crociato anteriore. Abraham perderà certamente i primi mesi del prossimo campionato. La speranza dei tifosi è quella di rivederlo a dicembre, poi servirà del tempo al numero 9 per tornare al massimo della forma.

Il giro di campo con cui la Roma ha salutato i propri tifosi (Ansa)

Le parole dei protagonisti – A Mourinho, squalificato per somma di ammonizioni, è bastato un gesto per galvanizzare i tifosi giallorossi. L’allenatore portoghese ha indicato con la mano il campo come a dire: «Resto qui». In conferenza stampa si è presentato Zalevsky, autore del gol del pareggio: «È stata una partita molto intensa, per noi significa tanto rimanere in Europa League. Abbiamo avuto una buona reazione dopo la sconfitta di mercoledì. L’anno prossimo cercheremo di essere più continui, abbiamo avuto dei momenti no e fatto qualche passo falso». Non è riuscito a nascondere la propria delusione invece Semplici, allenatore dello Spezia, che si è soffermato anche sull’arbitraggio: «I ragazzi hanno dato tutto e credo che se giocheremo con questa voglia avremo buone possibilità nello spareggio. Dispiace per il rigore concesso nel finale, vorrei rivederlo perché i miei calciatori dicono che è dubbio».