«Non siamo sconfitti, ce la possiamo ancora giocare». La sonora doppietta del Team New Zealand non scoraggia Max Sirena, skipper di Luna Rossa. Nel quinto giorno delle finali della 36esima America’s Cup, i “Kiwi” si sono portati sul 5-3, vincendo la settima regata contro gli italiani. Una sconfitta beffarda che ha svegliato di soprassalto gli appassionati di vela, cullati da un sogno iniziato con il pareggio dell’11 marzo scorso. Ora ai campioni in carica bastano due punti per arrivare a 7 e bissare il successo di quattro anni fa. Nella notte tra 15 e il 16 marzo verrà disputata la doppia sfida. Una prova conclusiva e più dura per gli italiani, che questa volta dovranno strappare 4 punti agli avversari.
La sfortuna della prima regata – Pronti, partenza, via. Luna Rossa decolla e accumula vantaggio. Poco prima, aveva aggirato la boa destra della partenza, per poi virare all’interno e rientrare nella linea di inizio. Giusto in tempo per conquistare la migliore posizione prima che si azzerasse il conto alla rovescia. Una mossa che non è piaciuta a Peter Burling, timoniere di New Zealand, tanto da chiedere agli arbitri una penalità per gli avversari, senza però ottenere risposta. A quel punto, la barca targata Prada ha conquistato un vantaggio considerevole e si è lanciata al comando, anche grazie alle manovre dei due timoniere nostrani, Francesco Bruni e Jimmy Spithill. I “Kiwi” sono rimasti dietro, a guardare e sudare, nonostante siano più veloci nelle condizioni di vento che hanno animato la gara di Auckland. Per due lati, Luna Rossa ha tenuto ben stretto il vantaggio acquisito, ma a metà della seconda bolina è accaduto qualcosa di inaspettato. Il golfo di Hauraki non ha perdonato e un salto di vento ha scombinato i piani della squadra di Prada. Non si sono fatti trovare impreparati gli “All Blacks” della vela, che hanno accorciato le distanze, fino a ottenere il primo posto. Al cancello numero 2, erano in ritardo di dieci secondi. Ma, dopo aver macinato metri al cancello successivo, la loro prua è andata in testa, ottenendo un vantaggio di 19 secondi conquistando la vittoria con un distacco di 58 secondi.
Gli errori della seconda gara – Il team azzurro non ha mollato. Nel test successivo, il gruppo capitanato da Spithill ha conquistato anche la seconda entrata, infilandosi da destra. Le due barche hanno tagliato la linea dello start quasi nel medesimo istante. Ma è bastato poco prima che gli avversari si ritrovassero per l’ennesima volta lungo la scia degli italiani. La squadra di Burling si è trovata costretta a virare. Per tutta risposta Luna Rossa ha allungato. Il vento lasciava a desiderare, ma le due, ai lati opposti del campo di regata, hanno spinto al massimo. Luna Rossa ci credeva e al primo incrocio il vantaggio era ancora suo. Al primo cancello erano 16 i secondi preziosissimi che li separavano dai campioni in carica. Poi, l’inaspettato: metà della prima poppa, brusca sbandata sottovento e Te Rehutai, il nome di battesimo della barca griffata Fly Emirates, è andata a terra. In difficoltà, non riusciva a rialzarsi dai foil, le lunghe braccia che spuntano ai lati dell’imbarcazione. Increduli, gli italiani hanno accelerato come non mai, fino a distaccare gli annaspanti neozelandesi di 4 minuti. Ma si sa, mai cantare vittoria troppo presto. Lungo la fine del lato, è stata Luna Rossa a cadere in acqua. In quel momento, i “kiwi”, ridestati da un incubo durato fin troppo, si sono avvicinati e hanno superato la barca italiana.
Le dichiarazioni dei protagonisti – Mancano ancora due battaglie per dichiarare il vincitore della competizione. Lo sa bene Francesco Bruni, timoniere azzurro: «L’asino buono si vede in salita. Non molliamo. Siamo degli asini e tiriamo in salita fino alla fine», dice. «Loro devono vincere due regate, noi ne dobbiamo vincere quattro: non è cambiato niente», gli fa eco Max Sirena. Sul fronte neozelandese si festeggia. Gli occhi sono puntati sull’obiettivo finale: la vittoria. Ripensando alla sfida da Formula 1, Peter Burling non si espone troppo: «Siamo riusciti a guadagnarci un’opportunità, ma sono stati bravi anche loro. Abbiamo vinto questa regata, procediamo e pensiamo già alla prossima». E, sul bottino conquistato, riconosce il ruolo giocato dalla fortuna: «C’è stato un cambio di vento, abbiamo avuto una condizione favorevole sulla sinistra, abbiamo virato e questo ci ha portato a essere più vicini, quindi siamo passati avanti. E’ stata comunque una bella regata».