«Non sono mai riuscito a correrla, ma l’ho vissuta praticamente fin dalle origini». Andrea Alzati è oggi uno degli organizzatori più appassionati della Stramilano, che arriverà il 23 marzo alla sua 52esima edizione. Ma il suo ruolo l’ha costretto per decenni a stare dietro le quinte della gara, parte di una squadra che ora conta circa 1.200 volontari. «È come preparare una festa, controllare che tutto vada bene, ma non avere l’occasione di mangiare la torta», descrive Alzati. «La gara vera e propria la vedo in Tv o me la raccontano. Anche le mie figlie hanno iniziato a partecipare, la vivo attraverso di loro».

La storia di Stramilano – Alzati è il figlio di uno dei fondatori di Stramilano, Francesco, membro dello storico club sciistico Fior di Roccia. «La gara era nata come un’occasione per mantenersi allenati alla fine della stagione invernale, per questo anche in seguito si è sempre disputata verso fine marzo o inizio aprile». Andrea Alzati, 56enne, ha seguito la gara sin dalle prime edizioni, quando era solo un bambino che accompagnava il padre: «il primo ricordo che ho è l’odore del brodo portato ai corridori nelle edizioni notturne [la prima del ‘72 e la seconda del ‘73, ndr]».  Se nelle prime edizioni i corridori erano qualche migliaio, dalla terza, la prima corsa di giorno, come tutte le successive, diventarono già 30mila. «A quel tempo a Milano non esistevano corse su strada, non c’erano mezze maratone e le 10 chilometri venivano fatte solo su pista, per questo l’entusiasmo fu elevato».

La 52esima edizione – Ora i partecipanti sono in totale quasi 60mila: 9mila i corridori, professionisti e non, che percorrono i 21 chilometri della mezza maratona, mentre all’incirca 50mila corrono – o camminano – la cosiddetta corsa “popolare”, scegliendo tra 5 o 10 chilometri. «Il percorso non competitivo era inizialmente di circa 22 chilometri, c’erano partecipanti che impiegavano 6 ore per finirla. Poi negli anni il tracciato è diminuito fino agli attuali 10 chilometri, anche per via dell’impossibilità di tenere bloccata la normale circolazione sul percorso per così tante ore» L’arrivo per la “popolare” è ora per il terzo anno l’Arco della Pace, mentre la partenza sarà, per la 50esima volta, piazza Duomo. Situazione diversa per la mezza maratona, che avrà villaggio atletico e punti ristoro propri in piazza Castello: «La gara internazionale non può avere troppi ostacoli, dobbiamo preparare il percorso più piano possibile. Ci sarà però una parte in cui i corridori della “popolare” vedranno gli atleti professionisti che corrono nell’altro senso di marcia e potranno così incitarli». La mezza maratona della Stramilano è stata ed è tuttora molto ambita a livello professionistico: «Per tredici anni abbiamo avuto il record mondiale». Il keniota Moses Tanui fu infatti il primo atleta a scendere sotto l’ora di corsa al termine della Stramilano del 1993. «Ora ogni anno vengono ingaggiati circa 25-30 atleti top a livello mondiale, di quelli che si preparano per 7-8 gare all’anno». Nelle ultime edizioni il numero di atleti che corrono in modo competitivo è aumentato fino a 9mila. Resta in generale alto il numero di atleti e appassionati stranieri: «Sui circa 60mila partecipanti totali dell’anno scorso, più di 8mila venivano dall’estero».

Novità – «Ogni tanto dobbiamo fare qualcosa di nuovo e introdurre un po’ di spettacolo per rinfrescare la manifestazione». Per questo la Stramilano è anche terreno di prova per nuovi tipi di appassionati. La “popolare” con cani al guinzaglio, che partecipano gratuitamente è una realtà già da un paio di edizioni, ma quest’anno ci sarà anche la corsa con i passeggini, che ha visto più di 300 richieste di adesione solo nei primi giorni dall’apertura delle iscrizioni. Lungo il percorso inoltre sono state introdotte dall’anno scorso delle postazioni musicali, quest’anno cinque, con gli studenti del conservatorio di Milano che suoneranno per i corridori. Da due anni è stata introdotta la Stramilano SottoZero, una competizione in piccolo disputata a City Life a fine novembre-inizio dicembre: «Prossima tappa il 30 novembre. L’anno scorso c’erano stati 4500 partecipanti che potevano scegliere se fare il percorso di 5 chilometri o raddoppiare per l’agonistica da 10. Quest’anno puntiamo a seimila iscrizioni, ma sarà il massimo che potremmo raggiungere per le caratteristiche del percorso e della zona». Alzati tiene infine a un’altra innovazione introdotta ormai cinque anni fa: «Siamo stati tra i primi a consegnare medaglie in legno ai partecipanti, una tendenza che è stata poi ripresa da molte competizioni e che sembra arriverà persino alle prossime Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026».