Il tecnico del Sunderland Paolo Di Canio

La legione italiana all’estero detta legge. Mancini a parte, per gli allenatori nostrani oltre confine è stato un weekend di gloria.

Cominciamo dall’Inghilterra. A macchiare la pagella immacolata dei mister made in Italy c’è il solo Roberto Mancini: la sconfitta nella finale di Fa Cup contro il Wigan gli è costato il posto sulla panchina del Manchester City. Parli di Wigan e spunta Paolo Di Canio: la sconfitta del Wigan sul terreno dell’Arsenal è la dolce notizia che regala al Sunderland, guidato dall’ex giocatore di Lazio e Juventus, la permanenza nella massima serie. Arrivato nel mese di marzo, mentre attorno a lui infuriavano le polemiche per le sue idee politiche, Di Canio ha saputo isolare la squadra da quanto accadeva all’esterno. Al suo arrivo, l’ex tecnico dello Swindon aveva detto: “Se salvo il Sunderland, mi tuffo nel fiume, anche se non so nuotare. Voglio scoprire se riesco a camminare sull’acqua”. Il fiume Wear, che taglia in due la città, lo sta aspettando.

C’è chi è rimasto in Premier League e c’è chi prova ad arrivarci. Gianfranco Zola con il suo Watford, per esempio. Dopo aver fallito la promozione diretta, la squadra un tempo di Elton John e oggi in mano ai Pozzo (proprietari anche dell’Udinese) ha superato il primo turno dei play off contro il Leicester. Con un epilogo mozzafiato: quando la gara sembrava destinata ai supplementari, il Leicester ha beneficiato di un calcio di rigore in pieno recupero. Ma Knockaert, incaricato dell’esecuzione, sbaglia e sul capovolgimento di fronte Deeney trova il gol della clamorosa qualificazione per la finale play off (contro il Crystal Palace). Zola impazzisce di gioia e per poco, scivolando, non ci rimette una gamba.

Se ci spostiamo in Francia, scopriamo che alla testa  dei due campionati maggiori ci sono due allenatori italiani. In Ligue 1, Carlo Ancelotti ha festeggiato il titolo con il Paris Saint Germain. La vittoria in campionato mancava ai parigini da diciannove anni. Un traguardo ambito che Roi Charles ha saputo tagliare dopo essere riuscito a trasmettere alla squadra la consapevolezza della propria forza, mancata lo scorso anno quando il titolo fu perso al fotofinish con una rivale operaia come il Montpellier.

In Ligue 2, la seconda divisione francese, festeggia la promozione Claudio Ranieri. Dopo due anni di purgatorio, la formazione monegasca, finalista di Champions League nel 2004, ritorna nel calcio che conta. I mezzi non mancano: anche qui, come tra gli sceicchi del Psg, si sente il tintinnio di moneta suonante, perché il proprietario del club è il magnate russo Dimitri Rybolovlev. Come dire: i soldi ce li mettono loro, la maestria tattica, invece, è tutta italiana.

Francesco Paolo Giordano