Rafael Leao segna il gol dello 0-1 contro il Sassuolo. 20 December 2020. ANSA /Serena Campanini

È un uccello? È un aereo? No, è un missile centro campo area – di rigore  – chiamato Rafael Leao: 6 secondi e 76 centesimi per segnare lo 0 a 1 di Sassuolo-Milan nella 13° giornata di campionato. Il centravanti portoghese ha firmato il gol più veloce della serie A, infrangendo il primato di Paolo Poggi che in Fiorentina-Piacenza del 2001 andò in rete dopo appena 8 secondi. «In allenamento mica pettiniamo le Bambole», ha dichiarato l’allenatore rossonero Stefano Pioli, spiegando in conferenza stampa che il gol dei record non è stato frutto del caso ma il risultato di uno schema provato e riprovato in preparazione.

 

Il Milan resiste – Con la rosa dei titolari decimata, in molti si aspettavano una debacle rossonera in casa del Sassuolo. Nella partita di domenica Pioli ha dovuto fare a meno di Ibrahimovich, Rebic, Kjaer, Bennacer e Gabbia. Poco male, c’hanno pensato i giovanissimi piccoli diavoli a risolvere la partita e a portare a casa i tre punti necessari per mantenere la vetta della classifica. Dopo nemmeno 7 secondi, Leao; al 26’ Saelemaekers: entrambi classe ’99. Espugnato il Mapei, il tecnico degli emiliani Roberto de Zerbi sì è assunto la responsabilità della sconfitta affermando: «Forse chiedo troppo ai miei giocatori».

L’Inter insiste – Erano in molti ieri a scommettere nel sorpasso nerazzurro sul Milan, ma è soprattutto merito dei rossoneri se ciò non è avvenuto. In casa contro il neoeletto Spezia, l’Inter vince e convince portando a casa la sesta vittoria consecutiva: 18 punti dei 30 collezionati da inizio stagione. A meno 1 dal Milan, che resta nel mirino e a più 3 sulla Juventus, che per ora rimane a distanza di sicurezza nonostante la vittoria di sabato per 4 a 0 a casa del Parma. Il 2 a 1 è stato firmato al 6’ del primo tempo da Hakimi, nonostante l’evidente stanchezza fisica di Lukaku, il gigante belga ha siglato il raddoppio al 26’. Mentre al 49’, il gol della bandiera di Piccoli, che a 19 anni è il più giovane marcatore di questa Serie A, non è sufficiente a smuovere gli equilibri della contesa.

Zona Champions – Se la vetta della classifica rimane stabile, è nelle posizioni sottostanti che la giornata di domenica ha riaperto i giochi. Roma, Napoli, Atalanta e Lazio si vedono, incollate e staccate nello spazio di appena 3 punti.

Con la performance di domenica, l’Atalanta ha accorciato le distanze, in classifica e psicologiche, dalla zona Champions, triturando la Roma in trasferta a Bergamo per 4 a 1. Dopo il goal di Dzeko, al 3° minuto, i giallorossi hanno sperato per l’intero primo tempo ma a fine giornata restano fermi a quota 24 punti. Nella ripresa, in rete Zapata, Gosens, Muriel e Ilicic. Per la Dea è il segno più tangibile che le scorie del conflitto Papu-Gasperini sono ormai acqua passata. Per la Roma, invece, è l’ennesimo fallimento contro una big. La squadra di Paulo Fonseca ha portato a casa 2 soli punti nei match con Juventus, MilanNapoli e Atalanta.

A quota 21 punti insieme ai bergamaschi anche la Lazio di Ciro Immobile. I bianco celesti respiramo dopo il 2 a 0 sul Napoli. L’attaccante, partenopeo solo di origine, è il “core ‘ngrato” che sblocca il risultato; non pago infierisce servendo l’assist a Luis Alberto che marca il raddoppio e chiude la partita all’11° della ripresa. Le 2 squadre esprimono un buon calcio, ma è la continuità il tassello mancante per la lotta scudetto di entrambe. Dopo la disfatta di mercoledì 16 a San Siro, per il Napoli è la seconda sconfitta in soli 4 giorni.

Un campionato fuori dal comune – Complice la situazione straordinaria che la pandemia ha imposto al mondo del calcio mitigando le differenze di valori in rosa, la lotta per lo scudetto non è mai stata così aperta. Straordinario anche il fatto che dicembre si chiuderà con 14 giornate giocate, a differenza degli anni precedenti in cui capodanno segnava anche il giro di boa del campionato.