«Chiediamo a tutti gli amanti del calcio, fan e politici, di unirsi a noi nella battaglia contro questo progetto. Il persistente egoismo di pochi sta superando il limite. Troppo è troppo». Così in un comunicato congiunto con le principali federazioni di calcio europee, la Uefa risponde all’annuncio della creazione di una Super Lega in cui parteciperebbero 15 squadre fisse, tra cui le italiane Inter, Juventus e Milan, più cinque a rotazione. Comportando un cambiamento epocale per lo sport più seguito al mondo.

Un coro di “No” al progetto – Proprio alla vigilia della riunione in cui sul tavolo dell’organo più importante del calcio si dovrebbe discutere di temi cruciali, quali la designazione per gli stadi per l’Europeo e una riforma della Champions League, da 34 a 36 squadre, si è scatenata una guerra mondiale: senza necessità di usare iperboli, l’idea di una Super Lega europea è stata osteggiata da pressoché l’intero universo calcistico. «Non possiamo che esprimere disapprovazione per una competizione chiusa e separata al di fuori delle strutture calcistiche internazionali e che non rispetta i nostri principi», si legge in un comunicato, dai toni più smussati, ma comunque espliciti, della Fifa. Proprio appellandosi ai principi fondamentali dello sport, in primis la vittoria per merito, e non per status, hanno manifestato dissenso le leghe nazionali di Francia e Germania, le cui squadre principali, Paris Saint Germain e Bayern Monaco, non hanno aderito al progetto: «è la prestazione che determina la promozione o la retrocessione, così come la qualificazione per le varie competizioni. Gli interessi economici di pochi club non dovrebbero uccidere la solidarietà nel calcio», ha affermato la Dfb, l’associazione tedesca di categoria. Da Manchester, città che ospita due club, Manchester City e Manchester United, tra i più blasonati di Inghilterra ed entrambi nella lista della Super League, si levano le voci di leggende del calcio, Gary Neville, storico difensore del Manchester United secondo cui «queste squadre dovrebbero solamente vergognarsi», a Sir Alex Ferguson, allenatore più vincente nella storia dei “Red Devils”: «Si tratta di una mossa che rinnegherebbe 70 anni di calcio europeo. I tifosi amano la Champions League (che scomparirebbe, ndr) così com’è». Anche Toni Kroos, giocatore del Real Madrid, non usa mezzi termini: «Purtroppo noi giocatori siamo marionette di Fifa e Uefa. Vogliono solo spremerci a livello fisico e finanziario. Conta solo il denaro».

La condanna di Francia e Inghilterra – L’entità dello scontro e l’importanza degli interessi economici, culturali e sociali che questa Super League intaccherebbe si evincono anche dall’intervento, insolito su temi calcistici, di capi di Stato e di governo dei Paesi europei. Da Downing Street Boris Johnson ha condannato l’iniziativa, affermando che l’idea «è molto dannosa per il calcio. Siamo con le autorità sportive che si sono opposte. I club coinvolti ora devono rispondere ai loro tifosi e consultarli». Anche per il ministro della cultura britannico, Olivier Dowden, «i fan sono il cuore pulsante del nostro sport, e ogni decisione che li riguardi dovrebbe avere il loro consenso». Il Presidente francese Emmanuel Macron ha dato il suo plauso alla decisione del Paris Saint Germain di non aderire alla Lega, «che attacca i principi della solidarietà e del merito sportivo», mentre per Enrico Letta, segretario del Pd ed ex Presidente del Consiglio, «è un’idea sbagliata e tempestiva». Nessuno, tranne i presidenti dei club che hanno deciso di far parte del “campionato dei ricchi”, ha espresso pubblicamente solidarietà al progetto.