«Entrai nel Salone d’Onore del Coni 23 anni fa per la prima volta. Ma oggi non è come allora, oggi sono molto più emozionato». Ettore Messina ricorda gli inizi, ma guarda al futuro, quello olimpico. Dal 20 gennaio è lui il nuovo allenatore della nazionale di basket italiana. Le aspettative sono alte: l’Italbasket vuole un posto a Rio 2016. Il campionato pre-olimpico si gioca in casa, a Torino dal 5 al 10 luglio, e non è un dettaglio da poco. Gareggiare in Italia significa avere l’appoggio dei tifosi, conoscere i campi e avere qualche speranza in più.
Niente però è scontato. «Mi piacerebbe dire a tutti che andremo sicuramente a Rio, ma non lo posso fare», ha precisato Messina in conferenza stampa. Per la qualificazione a quella che sarebbe la prima volta alle Olimpiadi della nazionale di pallacanestro, serviranno «sangue, sudore e lacrime», assicura il neo allenatore. E cita niente meno che Winston Churchill.
Messina è stato il primo coach non americano dell’NBA a diventare assistente, per i San Antonio Spurs. Ma quando si è trattato di tornare in Italia per inseguire il sogno olimpico, nessun dubbio. Lo ha sottolineato anche il presidente della Federbasket, Gianni Petrucci, che ha detto:«Stiamo parlando di un allenatore che ha dimostrato tutto il suo valore».
Ettore Messina in Nazionale, Petrucci: "La scelta di farlo tornare è la scelta di tutto il movimento" #azzurridentro pic.twitter.com/RLDOkLX0Dm
— Italbasket (@Italbasket) January 20, 2016
Messina eredita una squadra pronta, frutto del lavoro dell’ex allenatore Simone Pianigiani. «Giocano bene e coltivano un sogno. E poi lo staff è efficiente, moderno, competente». E con questa eredità, di «azzurri dentro», come recita lo slogan della Federazione, inizia il cammino verso Rio.
Federica Villa