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Un’immagine che molti tifosi milanisti rimpiangeranno: Paolo Maldini con la fascia di capitano

Sulla fascia sinistra del Milan, quella che per 902 volte Paolo Maldini ha percorso nella sua carriera in rossonero, adesso si alternano Emanuelson e De Sciglio. Un paragone forse ingeneroso, ma che potrebbe riassumere il momento no di uno dei club più titolati al mondo.

Un periodo culminato nell’eliminazione dalla Champions e nella netta sconfitta interna per 4 reti a 2 di domenica contro il Parma. Troppo anche per l’ex capitano, simbolo di un’epoca che sembra definitivamente chiusa: “Dentro di me provo rabbia e delusione, perché hanno distrutto il ‘mio’ Milan – ha detto Maldini in esclusiva alla Gazzetta dello Sport  -. Non esiste un progetto e la società non ha una struttura all’altezza”. Parole dure, che forse nascondono un po’ d’amarezza per una mancata chiamata all’interno della società in cui ha vissuto, tra giovanili e prima squadra, per oltre 30 anni. “Il mio non è un discorso personale, qualcuno potrebbe pensare che sputo nel piatto in cui ho mangiato, ma non è così. Io soffro vedendo il Milan in queste condizioni”.

Eppure, qualche abboccamento tra Maldini e il club di Berlusconi c’è stato: “Ho avuto due colloqui con Barbara Berlusconi – rivela l’ex capitano – dopo la divisione delle competenze sono stato indicato come il successore di Galliani per l’area tecnica, ma io non ho più sentito nessuno. Lei mi voleva per trasmettere la mia esperienza, io ero pronto per un ruolo nell’ambito sportivo, ma non c’è stato un seguito”. E proprio all’amministratore delegato Maldini indirizza una frecciatina finale: “Mi fa male vedere che stanno buttando via quanto costruito con fatica in 10 anni. Galliani si sente onnipotente e Seedorf non ha colpe, ma c’è il rischio che si bruci”.

Francesco Loiacono