(foto Yahoo)

Ogni re che si rispetti ha la sua corona. Al re del calcio spetta il Pallone d’oro e il re del calcio è Lionel Messi. Per la quarta volta dal 2009. La pulce batte il record di Cruijff, Platini e Van Basten superando Iniesta e Cristiano Ronaldo. Che sfortuna essere Cristiano Ronaldo se nel calcio c’è Messi.

Nessuna grande sorpresa dalla votazione: l’argentino monopolizza le preferenze (41,6 per cento totale, 14,79 dai ct, 13,25 dai capitani, 13,56 dai giornalisti), anche se non replica lo stratosferico 47,88 per cento del 2011.

Ronaldo si è fermato al 23,68 percento, per Iniesta il 10,91 per cento delle preferenze. Quarto posto per Xavi, poi Falcao, Casillas, Pirlo, Drogba, Van Persie e Ibrahimovic. Sedicesimo posto per Gigi Buffon, ventitreesimo e ultimo per Mario Balotelli.

Il 2012 è stato anche l’anno record per i gol. Messi ne ha segnati 91, ma non sembra curarsene più di tanto.  “Non credo sia stato il mio miglior anno.”, dice visibilmente emozionato sul palco. E forse ha ragione.

Ci si dimentica che Iniesta, oltre ad aver vinto con il Barcellona tanto quanto Messi, in due anni ha assicurato alla Spagna due Europei e un Mondiale. Cristiano Ronaldo si ferma a 60 go, ma vince la Liga. Però il Pallone d’oro è un premio “individuale” che riconosce le abilità del singolo e non il risultato della squadra a cui appartiene. Quindi non può che essere di Messi.

La platea del Gran Fifa si sarà forse divisa nell’approvare lo smoking nero a pois bianchi di Dolce & Gabbana indossato dal campionissimo, ma non ha esitato a considerare sacrosanto il suo quarto pallone d’oro consecutivo, conferitogli quasi all’unanimità su 23 concorrenti. E si è alzata in piedi ad applaudirlo. Evento piuttosto raro. Tra le dediche, spiccano quelle alla moglie, figlio e al tecnico del Barça Tito Vilanova “che si sta riprendendo” da un tumore alla parotide. Ma il confronto con Maradona infastidisce e forse annoia Messi, che replica con un sonoro “noooo” e aspetta un’altra domanda.

Miglior allenatore dell’anno, come da previsione, Vicente Del Bosque, ct della Spagna. E se si aggiunge che la top 11 finale stilata dalla FIFA include tutti elementi che giocano nella Liga Spagnola – Casillas, Dani Alves, Piqué, Sergio Ramos, Marcelo, Xabi Alonso, Iniesta, Xavi, Messi, Ronaldo, Falcao – la superiorità iberica sembra indiscussa.

Alexis Paparo