Siniša Mihajlovi?, 46 anni, è il nuovo allenatore del Milan. Il serbo arriva a Milanello dopo le esperienze a Bologna, Catania, Firenze e Genova sponda blucerchiata. In mezzo anche una stagione da allenatore della nazionale.

Siniša Mihajlovi?, 46 anni, è il nuovo allenatore del Milan. Il serbo arriva a Milanello dopo le esperienze a Bologna, Catania, Firenze e Genova sponda blucerchiata. In mezzo anche una stagione da allenatore della nazionale.

Mancava solo l’ufficialità. Ora è arrivata anche quella: niente risoluzione consensuale del contratto che legava ancora per un anno Filippo Inzaghi al Milan e così la società di via Aldo Rossi nella mattinata del 16 giugno ha comunicato l’esonero del tecnico. Al suo posto è già pronto Siniša Mihajlovic. L’ex allenatore della Sampdoria ha già firmato un contratto biennale con opzione per il terzo anno e ora spera in una campagna acquisti all’altezza degli obiettivi fissati dal presidente Silvio Berlusconi.

La panchina blucerchiata lasciata libera dal serbo è già stata occupata da Walter Zenga, che al fianco di Mihajlovic ha giocato proprio alla Samp tra il ’94 e il ’96. Per l’Uomo Ragno un anno di contratto e un bonus legato al raggiungimento dell’obiettivo Champions sfumato nella scorsa stagione. Stesse condizioni per Maurizio Sarri a Napoli. Il tecnico-rivelazione del campionato con il suo Empoli (quasi) tutto italiano è stato chiamato alla corte di De Laurentiis per sostituire Rafa Benitez, dal 3 giugno nuovo allenatore del Real Madrid.

Un annuncio, quello del tecnico campione d’Europa con il Liverpool nel 2005 sulla panchina dei blancos, che per un attimo aveva sperare i tifosi milanisti nel ritorno di Carlo Ancelotti a Milanello. Sempre più probabile, invece, che il tecnico reggiano si prenda un anno di riposo per valutare eventuali offerte future. Ma l’effetto-domino delle panchine non si ferma qui: al posto di Sarri a Empoli è sbarcato a sorpresa Marco Giampaolo, reduce da una stagione deludente con la Cremonese in Lega Pro. Restando in Toscana, dopo il brusco esonero di Vincenzo Montella, è ancora vacante la panchina della Fiorentina anche se il portoghese Paulo Sousa, artefice di un’ottima stagione del Basilea, sembra ormai vicinissimo ai Viola.

Per un allenatore che viene dalla Svizzera c’è una vecchia conoscenza del nostro campionato che in Svizzera si trasferisce. Si tratta di Zdenek Zeman, che il 14 giugno è stato nominato allenatore del neopromosso Lugano. Per il boemo è la terza esperienza all’estero, dopo quelle a Istanbul con il Fenerbahçe e a Belgrado con la Stella Rossa. Il Cagliari, che proprio Zeman quest’anno ha contribuito a far retrocedere in B, si è affidato a Massimo Rastelli dopo esser stato a un passo proprio da Maurizio Sarri. Inizierà da Udine, invece, la nuova avventura di Stefano Colantuono, esonerato a marzo dall’Atalanta per lasciar posto a Edy Reja che con ogni probabilità resterà a Bergamo. Colantuono sarà chiamato a migliorare il 16° posto raggiunto da Andrea Stramaccioni, piazzamento che è valso al club friulano l’esclusione dopo tre anni da qualsiasi competizione europea.

Possono dormire sonni tranquilli – almeno per ora – i tecnici della capitale: nonostante i mugugni dei tifosi Rudi Garcia ha incassato il sostegno della società giallorossa mentre sulla sponda biancoceleste Stefano Pioli gode di fiducia illimitata. Confermatissimi anche Massimiliano Allegri, artefice della miglior stagione bianconera degli ultimi vent’anni, e Roberto Mancini, da cui dovrebbe ripartire il progetto-Inter che ha in mente Erick Thohir. Certi della riconferma anche Andrea Mandorlini all’Hellas, Rolando Maran al Chievo e Giampiero Ventura al Torino. Eusebio Di Francesco, che sembrava in bilico, ha rinnovato all’inizio di giugno con il Sassuolo e così ha fatto anche Giuseppe Iachini a Palermo. Premiati con la riconferma, infine, gli allenatori delle neopromosse Carpi, Frosinone e Bologna, rispettivamente Fabrizio Castori, Roberto Stellone e Delio Rossi.

Emiliano Mariotti