galliano berlusconi

Il presidente onorario del Milan Silvia Berlusconi assieme al vicepresidente Adriano Galliani

La società cinese Sino-Europe Sports (Ses) non ha ancora completato il pagamento dell’ultima rata per l’acquisto del Milan. La chiusura delle trattative è stata rinviata per la quarta volta, ma Finivest sceglie di non lanciare ultimatum. Nel frattempo si addensano ombre sulla figura del presidente di Ses, Yonghong Li. In patria è poco conosciuto, ma il quotidiano di Shanghai ricorda il suo coinvolgimento in una truffa negli anni ’90.

La terza tranche – Il pagamento dell’ultima rata da 100 milioni di euro doveva arrivare a dicembre, ma era slittata al 10 marzo. I primi 20 milioni si sono visti invece con 12 giorni di ritardo e manca ancora la certezza su quando li raggiungeranno i restanti 80. Di sicuro c’è che Ses ha chiesto un nuovo rinvio del closing, il quarto da dicembre 2016. Non sarà più il 7 aprile, ma probabilmente dopo Pasqua, se non addirittura a inizio maggio. Le ragioni ufficiali danno la colpa alla burocrazia. I soldi arriverebbero infatti da due diversi istituti di credito, uno dei quali non è ancora riuscito a terminare le operazioni per sbloccare il versamento. Eurosport però ha fatto i conti: l’intero affare si aggira attorno a una cifra di poco inferiore al miliardo di euro. Per gestire la squadra rossonera non bastano infatti il capitale necessario per comprarla. Bisogna anche risanare i debiti da 220 milioni di euro e fare i primi investimenti, che non potranno essere più bassi di 450 milioni. Non è escluso che sia questa la ragione che non ha ancora fatto concludere un’operazione iniziata ormai da sette mesi e che avrebbe dovuto vedere la fine entro il 2016.

L’acquirente – Della Sino-Europe Sports inoltre si sa poco. Milano Finanza ha scoperto che tra i suoi investitori c’è un fondo, Haixia Capital, sostenuto da vari azionisti, fra i quali il governo cinese. La Ses era inoltre stata creata proprio per agevolare gli investimenti cinesi in Europa in ambito sportivo. L’intento di base era forse quello di preparare il terreno per una candidatura all’organizzazione dei Mondiali di calcio 2030. La Fifa però sembra guardare all’opportunità di un lavoro congiunto fra Argentina e Uruguay. Stando così le cose, Pechino potrebbe aver perso interesse verso un investimento così impegnativo e sarebbe questa la ragione alla base dei continui rinvii. Ma in Cina sanno anche che rischiano in questo modo di perdere i 200 milioni versati nelle prime due rate. Fininvest attende e non lancia ultimatum, nella speranza che le promesse vengano mantenute. Silvio Berlusconi non impone il rispetto dei patti e da Milan News appaiono fiduciosi in una buona riuscita dell’operazione.

Il presidente di Ses – Nel frattempo si addensano alcune nubi sulla figura di Yonghong Li, il presidente di Ses. Un uomo d’affari poco conosciuto nella Repubblica Popolare, ma che almeno una volta è apparso sulle pagine del quotidiano di Shanghai, il Shanghai Zhengquan.  Grazie agli archivi del giornale, il Corriere della Sera ha scoperto che il manager alla fine degli anni ’90 è stato al centro di una truffa ai danni di 18 mila risparmiatori. Convinti di investire nell’agricoltura sostenibile, hanno versato una cifra complessiva di 100 milioni di euro, che non hanno più rivisto. I fondi erano diretti alla società Sanda zhuangyuan che aveva come amministratori proprio Yonghong Li, assieme al padre, Naizhi Li e ai fratelli, Hongqiang Li e Yongfei Li.