Meglio pochi, ma buoni. Nel 2022 in Qatar non vedremo un Mondiale di calcio a 48 squadre. Lo ha annunciato con una nota ufficiale nella serata di mercoledì 22 maggio la Fifa, la federazione internazionale. Il progetto di allargare ad altre 16 nazionali il torneo che attualmente ne vede competere 32 è stato abbandonato. Dopo aver presentato uno studio di fattibilità, la Federcalcio mondiale aveva inserito la modifica all’ordine del giorno del suo prossimo congresso, a giugno a Parigi. Ma i problemi sono rimasti. «Nelle attuali circostanze, un tale proposta non può al momento essere messa in pratica», si legge nel comunicato.

L’idea – Il progetto di ampliare la manifestazione, già dalla prossima edizione, era fortemente sostenuto dallo svizzero Gianni Infantino, presidente della Fifa, e dai Paesi membri dell’organizzazione. L’idea era però vincolata al fatto di trovare uno o più Stati limitrofi disposti a ospitare le partite in più che sarebbero derivate dall’allungamento del calendario. Il Qatar dal 2010, quando ha ottenuto il diritto a ospitare la competizione, ha messo in piedi otto stadi, insufficienti per la formula a 48 rappresentative. Ma la missione di trovare un partner si è rivelata problematica. La situazione geopolitica dell’emirato non è delle migliori. Da due anni è infatti sotto l’embargo da parte dei principali Paesi arabi della regione: Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto e Bahrein. La Fifa aveva sondato la disponibilità del neutrale Oman, senza ottenere la risposta sperata per mancanza di tempi.

La Coppa del mondo della finale di Russia 2018 (EPA/FACUNDO ARRIZABALAGA)

Rivoluzione rinviata – L’introduzione del nuovo format, tuttavia, è solo rimandata. «La discussione non è se, ma quando passeremo al Mondiale a 48 squadre», aveva detto Infantino ad aprile a Dubai, al Global Soccer. Gli addetti ai lavori e gli appassionati di calcio, che con questa formula temono un crollo del livello di competitività nel torneo, possono tirare un sospiro di sollievo solo momentaneo. Il numero uno della Fifa, però, la pensa diversamente: «La qualità per allargare il numero di squadre c’è – aveva spiegato sempre ad aprile – basta pensare alle tante nazionali importanti che non erano in Russia come Italia e Olanda». Fra tre anni in Qatar, però, calciatori e tifosi dovranno assorbire un altro cambiamento: lo slittamento della competizione dalla consueta finestra estiva all’autunno – dal 21 novembre al 18 dicembre – decisione presa per evitare il caldo soffocante del golfo Persico.

Com’era il torneo – L’attuale formula a 32 squadre dei Mondiali di calcio è stata introdotta a partire da Francia 1998. Proprio da un dirigente sportivo francese, Jules Rimet, arrivò nel 1930 l’idea di organizzare la competizione che si svolge ogni quattro anni in un Paese diverso. Nella sua edizione inaugurale vide protagoniste solo 13 nazionali. Nel 1934 e nel 1938, uniche edizioni completamente a eliminazione diretta, le squadre furono 16, così come nel lungo periodo dal 1950 al 1978 in cui però il meccanismo del torneo venne spesso modificato. Solo nel 1982 ci fu un primo allargamento a 24 squadre che durò fino Usa 1994. Nel 2026, con tutta probabilità, saranno proprio gli Stati Uniti, nazione ospitante con Canada e Messico, a vedere la nascita del format a 48 selezioni.