Coda alta, capelli lunghi e perle fuori dal campo, ma ciò che non può mai togliersi sono i guanti da portiere. La numero 1 della nazionale di calcio italiana ha festeggiato i ventisei anni lo scorso 5 giugno, in pieno ritiro con la squadra. Milanese doc, svetta per la sua bellezza e per la sua bravura. Protagonista della vittoria contro l’Australia ai mondiali femminili, domani scenderà in campo con le azzurre contro la Giamaica. «Il calcio è una passione che mi chiamava fin da bambina, quando è diventato più forte non l’ho più potuto ignorare», ha dichiarato Laura Giuliani in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

Laura Giuliani e il fidanzato Cristian Cottarelli (dal profilo Instagram di Laura Giuliani)

Roba da maschi – Cresciuta lontano dalle bambole e vicina ai campetti dell’oratorio di Novate Milanese, Laura ha confessato di dover molto alle presenze maschili della sua vita: il nonno, il padre e il fidanzato. Senza la loro approvazione e il loro appoggio forse Laura non avrebbe raggiunto il suo sogno. «Adesso dobbiamo comprare un paio di guanti, altrimenti come fai a fare il portiere» è uno dei primi ricordi calcistici legati a suo padre. Nella vita privata Laura è legata da sette anni – di convivenza, da quando ne aveva 19 – con Cristian Cottarelli, anche lui portiere. Cosa fanno in casa due portieri? Giocano a parare dei tiri usando la finestra come porta, ha detto Cottarelli al programma di RaiRadio1 Un giorno da pecora, confessando anche di preferire l’astinenza sessuale nei giorni precedenti ad una sfida importante, per mantenere la concentrazione. Sbirulo (come Laura chiama il fidanzato) e Pesciolina (come Cristian chiama l’azzurra) dovranno aspettare fino al rientro in Italia, nel frattempo lui la raggiungerà in Francia.

La scalata – Cresciuta nella fila di La Benvenuta di Bollate, dopo le giovanili ha esordito nel Como 2000 come secondo portiere e nel 2010 la prima discesa in campo come titolare con il Trento in A2. Dal 2012 la Giuliani va in Germania dove per mantenersi e continuare gli allenamenti lavora come magazziniere, in una panetteria, in un bar e nel negozio per i fan del club del Friburgo. La vita divisa tra i pali della porta e il lavoro la stimola sempre più a crescere, avvicinandosi al suo idolo: Gigi Buffon. Le fatiche in terra tedesca tra Gutersloh, Herforder, Colonia e Friburgo le danno la soddisfazione che cercava da tempo: nel 2017 arriva la chiamata della Juventus Women e Laura torna in Italia come titolare.

 

L’abbraccio delle azzurre dopo la vittoria di domenica 9 contro l’Australia

Le azzurre – «Quando mi hanno detto che ero stata convocata non ci credevo», ha raccontato Giuliani. La convocazione con le azzurre è arrivata il 5 marzo 2014 e da quel momento nessuno ha preso il suo posto. «Laura è una ragazza di grande forza mentale oltre che fisica. Al primo impatto sembra dura, scontrosa, ma invece ha una grande sensibilità», ha detto di lei il c.t. Milena Bertolini. Avere il numero uno sulla maglia non è solo estetica, è una grande responsabilità: «È quello di chi per primo scende in campo e che da dietro ha la visione a 360° sulla squadra, sulla partita», ha detto Laura. Qualcuno l’ha già chiamata “il miglior portiere dei mondiali”. La sua risposta? «Ho fatto solo il mio dovere, sono lì per questo. Sto già pensando alla prossima partita».