Saltare, correre e lanciare: l’Italia dell’atletica eccelle in tutte e tre. La nazionale azzurra va via da Glasgow con 4 medaglie al collo (due argenti e due bronzi) e un terzo posto nella classifica a punti, il migliore piazzamento di sempre. Questa è un’ulteriore conferma dello strepitoso momento che sta vivendo l’atletica italiana: il record delle cinque medaglie d’oro olimpiche a Tokyo 2020, il miglior piazzamento di sempre negli europei a squadre di Chorzów con il primo posto e adesso Glasgow. La gestione del direttore tecnico Antonio La Torre si sta dimostrando la migliore di sempre, e non è intenzionata a interrompersi: «Avevo chiesto una verifica (dei buoni risultati, ndr) e verifica c’è stata», ha dichiarato La Torre, «il messaggio che parte da questa Nazionale è dirompente e non riguarda soltanto l’atletica. Questi giovani sanno di poter cambiare le cose attraverso il loro talento».

Giovane Italia – Come di solito succede alle competizioni indoor (soprattutto nell’anno olimpico), l’Italia ha portato la meglio gioventù in Scozia, lasciando a casa i veterani: Mattia Furlani e Larissa Iapichino nel salto in lungo, rispettivamente 19 e 21 anni; Zaynab Dosso e Lorenzo Ndele Simonelli nella velocità, 24 e 21 anni; il 24enne Catalin Tecuceanu negli 800 metri. «Questa è un’onda nuova, non la propagazione di Tokyo», ha detto il CT, «senza l’ombrello dei grandi capitani (Giammarco Tamberi e Marcell Jacobs, Ndr), anche se Gimbo ci è stato vicinissimo, questi ragazzi hanno dimostrato che nel mondo sanno starci bene».

Prestazioni e medagliere – L’Italia dell’atletica, a livello mondiale, ormai non è più solo una comparsa e quando scende in pista lotta sempre per un posto sul podio. Nella prima giornata ci ha pensato il capitano Leonardo Fabbri, fiorentino di 26 anni, a inaugurare il medagliere azzurro: terzo posto nel getto del peso con 21,96 metri, dietro al campione americano Ryan Crouser (22,77 metri) e al neozelandese Tom Walsh (22,07 metri). Altri risultati degni di nota sono stati il record italiano (e quarto posto) nell’eptathlon di Sveva Gerevini e la finale dei 60 metri raggiunta da Chituru Ali (arrivato ottavo a causa di un infortunio).
La seconda giornata si è aperta con l’argento e si è chiusa con un secondo e terzo posto: Furlani salta 8,22 metri, stessa misura del campione greco Miltiadis Tentoglou, ma non vince perché l’ellenico ha una seconda misura migliore dell’italiano. In serata, il rettilineo breve regala soddisfazioni inaspettate per l’Italia: Simonelli corre in 7,43 secondi i 60 metri ostacoli, registra il record italiano, e viene battuto solo dal plurimedagliato Grant Holloway. Nemmeno il tempo di realizzare l’impresa che nei 60 metri femminili Zaynab Dosso si piazza al terzo posto con 7,05 secondi. Davanti a lei Julien Alfred (6,98 secondi) e Ewa Swoboda (7 secondi netti). L’ultima giornata ha registrato l’unica delusione azzurra: Larissa Iapichino, complici i crampi durante la gara, non riesce a esprimersi al meglio sulla pedana del lungo e chiude al settimo posto con la misura di 6,69 metri. Gli altri piazzamenti degni di nota sono stati: Zane Weir nel getto del peso (quarto posto), Catalin Tecuceanu negli 800 metri (quarto posto), Emmanuel Ihemeje nel salto triplo (quinti posto), Pietro Arese nei 3000 metri (settimo posto).
Nella giornata di domenica, un’altra soddisfazione per l’atletica italiana: in Cina, il campione olimpico di marcia Massimo Stano ha chiuso una 20 chilometri in 1h17:26, migliorando il primato italiano che già deteneva.

Testa a Roma – Con Glasgow, si è chiusa la stagione indoor e si torna a competere all’aria aperta. Il prossimo 20 aprile inizia la Diamond League, il meeting più importante di Atletica, a Xiamen in Cina. La testa di tutti gli atleti però è alle Olimpiadi di Parigi (in programma dal 3 agosto) e agli Europei di Roma dal 7 giugno fino al 12. «Credo che adesso l’atletica sia il traino dello sport italiano, come impatto mediatico e di risultati», ha spiegato il presidente della Fidal Stefano Mei, «i prossimi eventi? Gli Europei di Roma potranno essere un buon banco di prova per stemperare le tensioni che avranno i giovani. Gareggiare in casa, con lo stadio che tifa a favore, darà una bella sensazione e sarà importante per l’esperienza olimpica. Possiamo far bene sia nella rassegna continentale che nelle Olimpiadi di Parigi».