Galeotta (forse) fu l’appendice. A mettere in dubbio la vittoria di Andrea Dovizioso è un espediente tecnico nella parte posteriore della sua Ducati, che potrebbe garantire un carico aerodinamico illegale. Fatto sta che la vittoria “rossa” del gran premio di Losail, primo appuntamento della MotoGP 2019, rimane congelata. Sul ricorso presentato da Ktm, Aprilia, Suzuki e Honda decideranno in appello i vertici della Fim (Federazione internazionale di motociclismo) nel loro quartier generale di Ginevra, dopo che i commissari avevano dato in primo grado parere negativo subito dopo la gara.

Questione di aerodinamica  Come spiegato da Guido Meda sul sito di Sky Sport, il ricorso delle quattro scuderie riguarda un’appendice presente nella parte posteriore della Ducati di Andrea Dovizioso. Secondo quanto emerso, i team lamentano che questo accorgimento tecnico, pensato dal capo ingegnere rosso Luigi Dall’Igna,aggiungerebbe stabilità alla parte posteriore della moto. Un accorgimento però proibito dal regolamento. La Ducati, invece, sostiene una tesi completamente diversa: l’appendice servirebbe solo a convogliare aria fresca sulla gomma posteriore, rallentando il degrado dello pneumatico. Il team italiano, inoltre, avrebbe già presentato un progetto simile alla Fim che sarebbe già stato approvato dai vertici del motociclismo. Le scuderie in rivolta non si dicono convinte della spiegazione della Ducati e per questo hanno deciso di portare il ricorso in appello. I commissari presenti in Qatar, non avendo a disposizione i disegni del progetto citati dalla Ducati, si sono dichiarati non competenti. La decisione passa quindi alla sede centrale della Fim, che si esprimerà in merito nelle prossime settimane.

Vittoria fotocopia – In pista, invece, è andato in scena l’ennesimo duello tra Dovizioso e Marquez che ha appagato la fame di motociclismo del pubblico. Un antipasto di quello che si spera sia un mondiale più equilibrato del precedente, dove Marquez ha messo in mostra una superiorità disarmante. Curioso è stato il fatto che per il secondo anno consecutivo l’italiano abbia battuto lo spagnolo in volata, sfruttando tutto il motore che la sua desmosedici gli mette a disposizione per incrociare la traiettoria e vincere all’ultimo respiro. Il fotofinish ha prodotto un’istantanea pressoché identica a quella dell’anno scorso, tanto che gli stessi account social della MotoGP ci hanno scherzato su. Completa il podio Cal Crutchlow, motorizzato Honda, davanti ad Alex Rins in sella alla sua Suzuki, vera sorpresa del weekend.

Rimonta Rossi, agrodolce Petrucci – Tutto sommato può dirsi soddisfatto anche Valentino Rossi, quinto al traguardo a meno di tre secondi dal vincitore pur essendo partito dalla quattordicesima posizione in griglia. La qualifica complicata non ha impedito al Dottore di rimontare in gara, terminando addirittura davanti al suo compagno di box Maverick Viñales (7°). Lo spagnolo è partito in pole position ma non ha trovato il feeling giusto con la sua moto nell’appuntamento più importante del weekend. Tra i due piloti Yamaha si è inserita la seconda Ducati ufficiale di Danilo Petrucci (6°), alla prima gara da pilota ufficiale dopo anni passati nel team satellite targato Pramac. Gli altri italiani: undicesimo Franco Morbidelli (Yamaha), quattordicesimo Andrea Iannone (Aprilia), ritirato Francesco Bagnaia (Ducati).