“La prossima stagione non torno, un giorno voglio tornare. È il cuore che parla, così come voglio tornare in Inghilterra. Ma sicuramente il mio prossimo club non sarà l’Inter”. Messaggio d’amore più chiaro di così non poteva mandare José Mourinho: del resto, il tecnico portoghese non ha mai nascosto quanto fosse forte il proprio legame con i nerazzurri, con cui nel 2009/2010 ha centrato il triplete scudetto, Champions League e Coppa Italia.
Le parole al miele verso la sua ex squadra sono arrivate al termine della sfida di Champions del suo Real, vittorioso per 3-0, contro il Galatasaray. Proprio negli spogliatoi di quello stadio, il Santiago Bernabeu, dove da tecnico nerazzurro Mourinho alzò la Coppa dei Campioni. Fu proprio quella sera, quel 22 maggio 2010, che le strade dello “Special One” e quelle dell’Inter si divisero, con il portoghese deciso a sedersi sulla panchina del Real Madrid. Ma l’amore con la Casa Blanca non è mai nato: sgradito alla stampa locale, non amato dai senatori dello spogliatoio madridista, Mourinho sembra davvero a un passo dal lasciare la capitale spagnola. Non per l’Inter, come lui stesso ha ammesso, forse per il Chelsea, altro suo vecchio amore (di cui è stato allenatore dal 2004 al 2007), o magari per il Paris Saint-Germain, che potrebbe liberare Ancelotti e aprire così un valzer di panchine di livello altissimo.
Di sicuro, nonostante il Real stia procedendo alla grande nella massima manifestazione europea (La Coppa dei campioni manca al Madrid dai tempi di Raul e Zidane, era il 2002), la frattura è ormai insanabile. Lo screzio con Iker Casillas, accusato di spifferare alla stampa i segreti dello spogliatoio, e la successiva esclusione del portiere e capitano (che contro il Galatasaray non è stato nemmeno convocato) sono sembrati un vero e proprio affronto. Ma Mourinho, com’è nel suo stile, è andato avanti per la sua strada: una strada che un giorno, chissà quando, potrebbe tingersi nuovamente di nerazzurro.
Francesco Paolo Giordano